Alla Biblioteca De Nava l’incontro sulle “Memorie della Reggio d’altri tempi”

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“Memorie della Reggio d’altri tempi”, è il tema del terzo e ultimo incontro di approfondimento che si terrà giovedì 30 giugno alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca De Nava

“Memorie della Reggio d’altri tempi” ” è il tema del terzo e ultimo incontro di approfondimento che si terrà giovedì 30 giugno alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca De Nava nell’ambito della mostra “Reggio Calabria tra Ottocento e Novecento” promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca Pietro De Nava e con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria. Protagonista della manifestazione Ilario De Marco, espressione genuina dei valori più autentici e profondi della “regginità” e dell’amore verso la propria Comunità. Presepista apprezzato fin dalla più giovane età, creatore di carri allegorici in occasione delle Feste settembrine in onore della Vergine della Consolazione, restauratore di Palazzo San Giorgio (affreschi e decorazioni dell’ingresso principale, della scalinata e dell’atrio del primo piano e ancora degli affreschi del soffitto dell’ Aula del Consiglio Comunale), del Monumento a Vittorio Emanuele III (Cippo), di mobili e librerie oggi in dotazione alla Biblioteca De Nava, di statue e pregevoli manufatti presso la Basilica dell’Eremo ed in altri luoghi di culto della Città, autore di pregevoli plastici di edifici della Reggio prima del terremoto del 1908. Dal momento che il flusso della memoria presenta sempre qualcosa di magmatico, sarà il Presidente di Anassilaos, Stefano Iorfida, ad intervistarlo sui diversi aspetti della vita reggina e delle feste del buon tempo che fu, dai carri allegorici ai carri dei fiori, dai mottetti carnascialeschi ai carri dell’uva fino agli aneddoti su uomini e cose al fine di ricostruire e rivivere per un attimo la vita che si manifestava in città in occasione delle feste. Di quelle tradizioni resta oggi ben poco a parte la devozione dei Reggini verso la propria Patrona ma attraverso il ricordo di quanto ne sono stati protagonisti è forse ancora possibile conoscere e fissare per i più giovani, nelle linee essenziali, quei momenti.

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