G7, Draghi: “mitigare impatto prezzi energia, tassiamo profitti straordinari”

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Riunione del G7 in Germania, al centro delle discussioni i prezzi dell’energia e la guerra in Ucraina. Draghi invita a non commettere gli stessi errori del 2008 scongiurando il binomio crisi-populismo

I principali leader del mondo si sono incontrati in queste ore per il primo di tre giorni, dal 26 al 28 giugno, per il 48° vertice del G7. Il luogo scelto è la Germania, precisamente Krün vicino a Garmisch-Partenkirchen in Alta Baviera: a far da sfondo lo scenario del castello di Elmau. Al centro delle discussioni i prezzi dell’energia, la guerra in Ucraina e le relative ripercussioni in ambito socio-economico. i membri del G7 hanno deciso un piano di investimenti da 600 miliardi di euro in vari ambiti: dalle infrastrutture alla sanità, dalle comunicazioni all’energia. Uno stanziamento rilevante, che però deve essere accompagnato da un’idea ‘politica’.

Protagonista nella riunione anche il premier italiano, Mario Draghi, che invita a “evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo. Abbiamo gli strumenti per farlo: dobbiamo mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari“.

Il Presidente del Consiglio italiano sottolinea che “anche quando i prezzi dell’energia scenderanno non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia. Nella situazione attuale, avremo bisogno a breve termine di interventi che richiederanno ingenti investimenti nelle infrastrutture del gas nei Paesi in via di sviluppo e altrove, ma dobbiamo assicurarci che possano essere convertiti per trasportare idrogeno“.

Secondo Draghi, inoltre, “mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale. Dobbiamo ridurre i nostri finanziamenti alla Russia” e allo stesso tempo “dobbiamo eliminare una delle principali cause dell’inflazione“.

È di fondamentale importanza, nell’immediato, anche trovare una soluzione alla crisi alimentare legata al blocco degli stock di grano in Ucraina. “Dobbiamo – ha dichiarato Draghiaccelerare i nostri sforzi sul fronte della sicurezza alimentare. È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre quando arriverà il nuovo raccolto. Dobbiamo dare tutto il nostro sostegno alle Nazioni Unite, perché possa procedere più velocemente nel suo lavoro di mediazione“.

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