Reggio Calabria, “Comune a rischio scioglimento”: il disappunto di Ancora Italia

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Coordinamento X Reggio Città Metropolitana si esprime sul mancato rendiconto: “è frutto di un percorso patologico nella gestione finanziaria già messo più volte in evidenza dalla Corte dei Conti, in ultimo con una dettagliata relazione in data 2020: “Ad oggi Reggio non presenta un piano di rientro accettabile””

“Il Comune a rischio scioglimento, la Legge non ammette equivoci”. Il Coordinamento X Reggio Città Metropolitana ha sollevato dunque la problematica sul mancato rendiconto della gestione 2021 da parte del Comune, entro il 30 di aprile. “E’ un ulteriore sintomo del totale fallimento della classe politica reggina – si legge in una nota stampa – . Non ci meraviglia questa situazione, frutto di un percorso patologico nella gestione finanziaria già messo più volte in evidenza dalla Corte dei Conti, in ultimo con una dettagliata relazione in data 2020: “Ad oggi Reggio non presenta un piano di rientro accettabile” (Corte dei Conti 2020). A fronte di una situazione precaria e grave, i consiglieri di maggioranza e quelli di minoranza aspettano la scadenza di un adempimento così importante, per prendere coscienza della mancata osservanza di una norma di legge. Tale modo di agire è frutto di mancanza di responsabilità, superficialità e incapacità amministrativa”.

Il Coordinamento poi lancia un messaggio molto critico nei confronti dell’Amministrazione Comunale reggina: “ha dimostrato non solo di non essere in grado a risanare il bilancio, ma, come sancito dal documento della Corte dei Conti – al quale noi facciamo testo – lo ha peggiorato ancor di più, aumentando l’indebitamento, mantenendo un atteggiamento ostile di totale menefreghismo ed ostruzionismo alle reiterate richieste di chiarimenti inviate dalla Corte all’ente, che non hanno mai trovato risposta. Si è fatta dell’emergenza una regola di amministrazione per eludere il confronto politico e la trasparenza dell’informazione. I consiglieri comunali dimostrano di non aver chiaro il ruolo di indirizzo politico e di controllo gestionale nei confronti dell’operato della giunta. Il rendiconto, secondo quanto stabilito dal TUEL, andava presentato in consiglio già 20 giorni prima della scadenza per poter essere discusso e quindi di seguito approvato: viceversa nulla di tutto quello che richiede un contesto democratico e civile è accaduto”.

“Ci domandiamo cosa abbia potuto impedire l’elaborazione del rendiconto nei 120 giorni decorsi dal 31 dicembre 2021, di chi sono le responsabilità di cotanta inefficienza e quali siano le sanzioni legali politiche e morali dell’ennesimo caso di mala gestio? In presenza di situazioni di incapacità finanziarie e amministrative, CORRE L’OBBLIGO di valutare l’opportunità di dichiarare il dissesto, e chiediamo alla Corte dei Conti di individuare le responsabilità di coloro che hanno contribuito con condotte dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi di questa grave situazione che non consente di assicurare i servizi indispensabili alla città”, conclude la nota.

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