Reggina, giorni decisivi per salvare la serie B (e non solo)

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Reggina, tempi strettissimi per un eventuale passaggio di consegne a una nuova proprietà: è l’unica soluzione per salvare la serie B

Sono giorni decisivi per salvare la Reggina in serie B. O probabilmente, in modo più realistico, per salvare la Reggina in sé, e quindi il calcio a Reggio Calabria. Perchè se nessuno riuscirà a salvare questo club in serie B, non è poi affatto scontato che stavolta si riparta con un nuovo club dalla serie D.

Ma andiamo con ordine. Per salvare la serie B e dare continuità all’attuale club i tempi sono strettissimi: dopo l’arresto del presidente Luca Gallo, l’unica strada percorribile per iscrivere la Reggina al prossimo campionato cadetto è la cessione della società ad una nuova proprietà. In tal senso, l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Roma, l’avvocato Katiuscia Perna, attende quantomeno una manifestazione di interesse per potersi iniziare a muovere. Gli eventuali interessati dovranno presentare un progetto serio, sostenibile e strutturato all’avvocato che poi dovrà riferire al magistrato capitolino a cui spetterà la valutazione ultima sulla possibilità di cedere il club ai nuovi proprietari, possibilmente confortato dall’assenso dello stesso Luca Gallo, ma anche autonomamente qualora dovesse essere particolarmente convinto da un progetto che garantirebbe la tutela della continuità occupazionale dell’attuale società.

Oltre ai tempi strettissimi, la manifestazione di interesse sottoposta all’avvocato Perna dovrà essere importante: inverosimile che arrivi da forze interne alla città, l’unica flebile speranza è che da fuori ci sia un singolo o un gruppo ben strutturato e già capitalizzato che abbia voglia di investire nel calcio a Reggio e che abbia la capacità di impegnare una somma liquida importante nell’immediato (sono necessari circa 3,5 milioni di euro entro giugno) e anche di garantire l’impegno di accollarsi l’intera quota debitoria della società. Stiamo parlando di oltre 10 milioni di euro, che però si possono rateizzare in quanto si tratta in gran parte di pendenze fiscali su cui è emblematico l’esempio di Lotito che pur di salvare la Lazio in serie A dopo il crack Cragnotti fece un concordato che paga ancora oggi con una rata di 5 milioni di euro l’anno fino al 2027.

Questo il quadro, ma il punto resta uno solo: chi vuole la Reggina? O meglio, c’è qualcuno che vuole la Reggina e che sia anche nelle condizioni di soddisfare il Tribunale di Roma? Il magistrato che dovrà decidere il da farsi per tramite dell’avvocato Perna, ovviamente, non pretende di incassare cifre per la cessione della proprietà del club ma ha necessità assoluta di garanzie sull’entità finanziaria della nuova eventuale proprietà, affinché vengano onorati gli impegni fiscali e garantita la continuità occupazionale. Da un lato è una situazione certamente molto impegnativa per qualsiasi possibile investitore; dall’altro si tratta pur sempre di un’ottima occasione per chi volesse investire nel calcio perché in alcun modo potrebbe mai ottenere la proprietà di una squadra con il blasone della Reggina in una categoria come la serie B investendo meno denaro di quanto dovrebbe impegnare adesso. E qui torniamo al punto iniziale: su questa partita non si gioca solo la serie B, ma il futuro del calcio a Reggio Calabria. Se infatti l’avvocato Perna non riceverà offerte valide, significa che inevitabilmente la squadra non si potrà iscrivere in serie B. E se nessuno avrà sfruttato la ghiotta occasione di avere un club in B a queste condizioni, è molto improbabile che ci sia qualche altro disposto ad investire cifre certamente assai più modeste per avere però nelle mani un’azienda con un valore enormemente ridotto, quale sarebbe una nuova Reggina che dovrebbe ripartire dalla serie D con un altro nome e con una squadra e una società da rifare da zero a partire da scarpini, palloni e contratti per le concessioni di stadio e centro sportivo.

Se quindi c’è davvero qualcuno che vuole salvare la Reggina non è più tempo di giocare d’attesa, è giunto il momento di venire fuori. Adesso o mai più.

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