Messina, Palmira Mancuso a StrettoWeb: “l’amministrazione De Luca? Tanto fumo e poco arrosto. E sul Ponte…”

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Messina, Palmira Mancuso a StrettoWeb: “il Ponte sullo Stretto? E’ servito negli ultimi sessant’anni a bloccare ogni idea di sviluppo alternativa”

Palmira Mancuso è una giornalista, che dopo la laurea in lettere all’Università di Messina, ha vinto il concorso pubblico per la scuola dell’ODG di Milano, dove è diventata professionista con i più grandi maestri italiani di giornalismo, tra cui Enzo Biagi. Nel 2011, dopo varie esperienze nella capitale, ha deciso di tornare nella sua città per investire sul territorio, fondando il quotidiano online Messinaora.it di cui è attualmente editore. La sua passione per il mare, ereditata dal papà (uno degli ultimi cacciatori di pescespada sullo Stretto) l’ha portata a fare esperienze diverse, tra cui quella di imbarcarsi a bordo della nave Aquarius per il soccorso dei migranti nel canale di Sicilia. Politicamente si è sempre considerata una pannelliana, ed attualmente è dirigente nazionale di Più Europa. Si candida a rappresentare l’area liberale ed europeista nella coalizione di centro sinistra a sostegno di Franco De Domenico.

Cosa l’ha convinta a scendere in campo al fianco di De Domenico?

“La politica ha bisogno di donne e uomini che si spendano in prima persona, del resto la candidatura di Franco De Domenico è il frutto di un confronto tra le anime del Centro/Sinistra messinese che hanno deciso di superare le logiche di partito per proporre alla città una alternativa all’amministrazione dimissionaria. Non siamo “uniti” solo elettoralmente, ma perché condividiamo una visione di città che abbiamo messo nero su bianco nel programma di coalizione”.

Come giudica l’amministrazione De Luca?

“Tanto fumo e poco arrosto, è esattamente il contrario di quello che comunica l’ex primo cittadino. Non basta presentare tomi di parole su progetti inesistenti: ricordo ancora la prima campagna elettorale, quando mortificando l’intelligenza dei giornalisti presenti in conferenza stampa, parlava di casinò a Palazzo Zanca e di come avrebbe cancellato le circoscrizioni, sapendo perfettamente che stava mentendo, visto che la legge sugli enti locali la conosce (quindi nelle città metropolitane di Palermo, Messina e Catania non si possono eliminare le circoscrizioni, ndr). In questi anni non è cambiato niente, l’amministrazione ha sfruttato appieno le opportunità ereditate dall’amministrazione precedente (vedi il progetto Capacity con le case consegnate agli aventi diritto, o gli autobus elettrici della nuova flotta Atm giusto per citare le cose più evidenti) mentre di progetti per il futuro solo annunci. E le dimissioni arrivate proprio a scadenza della presentazione di idee da finanziare con il PNRR, con un grave danno per le prossime generazioni. E cosa dire della volgarità, ormai legittimata in ogni ambito sociale. Il linguaggio violento e condiviso da parecchi assessori, l’insulto come unica modalità di confronto, hanno imbarbarito l’intera società messinese”.

Quale punti programmatici ha sottoposto alla coalizione di Centro/Sinistra?

“I valori espressi dal mio partito riguardano soprattutto i diritti, che non possiamo dare per scontati. Inoltre una maggiore attenzione ai cittadini riguardo i servizi che il Comune deve garantire partendo dai bisogni. E in questo senso le partecipate non possono essere usate come un bancomat elettorale, ma come strumenti di buon governo. Quindi come Più Europa abbiamo proposto una sistematica valutazione e misurazione dei servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni, a partire dai Comuni, proprio per ribadire che il bene comune è la qualità del servizio, non la proprietà pubblica”.

Il cittadino perché dovrebbe votare per Lei?

“Perché farò del mio meglio per dare voce a chi è costretto a sopravvivere e non ha il tempo e la voglia di occuparsi “di politica”, salvo poi lamentarsi quando subisce scelte politiche sbagliate e si accorge che il suo punto di vista non era rappresentato. Vorrei in consiglio comunale portare una voce radicale, libertaria ed ambientalista. Poi perché ne vale…la gioia”.

 Cosa pensa del Ponte sullo Stretto?

“Che è servito negli ultimi sessant’anni a bloccare ogni idea di sviluppo alternativa, dando ai vari politici che si sono susseguiti la giustificazione ad uno stallo progettuale nella mobilità e nella valorizzazione del territorio che invece è ingiustificabile. Il Ponte è un argomento da salotto, nemmeno più da bar (come poteva accadere venti anni fa, in cui le manifestazioni No Ponte erano piuttosto vivaci). E’ quasi argomento letterario, e se devo scegliere un ponte preferisco il “ponte di libri” di Vincenzo Consolo che ebbi l’opportunità di intervistare proprio su questo tema a Punta Faro. Il Ponte sullo Stretto esiste già: basta considerare il fiume di denaro speso tra studi, progettisti, modellini e società. E non è questione ideologica, anche dal punto di vista della sostenibilità economica fare di Messina un cantiere aperto (pensiamo solo a spostare la stazione dei treni a Torre Faro) per tempi lunghi e incerti (non mi pare che brilliamo per rispetto dei cronoprogrammi) non è una idea vincente da qualsiasi prospettiva si guardi”.

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