La violinista Lidia Kochariàn fuori dal Premio Lipizer perché russa: “nessuna discriminazione, assolutamente…”

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Con un post su Facebook, con tanto di riflessione e battuta amara, la violinista Lidia Kochariàn commenta la sua esclusione dal Premio Rodolfo Lipizer di Gorizia perché russa

“Meraviglioso! Sono stato informato della mia esclusione. ‘Nessuna discriminazione‘ assolutamente…”. Con queste parole, con tanto di riflessione e battuta amara, la violinista Lidia Kochariàn commenta la sua esclusione dal Premio Rodolfo Lipizer di Gorizia perché russa. La donna ha allegato al post Facebook lo screenshot della lettera con cui le è stata comunicata la decisione, firmata e protocollata dal Presidente Lorenzo Qualli. “Seguendo le disposizioni europee conseguenti alla guerra russo-ucraina, e seguendo l’esempio di altri concorsi Internazionali di varie discipline, siamo spiacenti di informarla della sua esclusione dalla 41esima edizione del Concorso Internazionale di Violino 2022”, si legge nella missiva, facendo intendere chiaramente il motivo dell’esclusione. Concetto che la violinista inghiottisce amaramente, come si può evincere dalla battuta che ha lasciato trasparire tramite i social.

Eppure, nella stessa lettera si prova a precisare che non si tratta di una discriminazione contro la singola persona e confidiamo che le controversie di guerra vengano risolte positivamente il prima possibile e la pace sia ristabilita. Quando succederà, saremo felici di averla nuovamente tra i concorrenti”. Il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna non si nasconde affatto e commenta basito: “una scelta incomprensibile quanto inaccettabile e va contro lo spirito stesso dell’evento che, da sempre, interpreta la musica come strumento di vicinanza fra le genti, di superamento dei confini e di libertà umana e culturale. Credo che oggi – prosegue – l’Europa dovrebbe aprire le porte agli artisti russi dando una lezione di libertà e democrazia anziché boicottarli. Tanto più che Gorizia, insieme a Nova Gorica ha vinto il titolo di Capitale europea della cultura per il 2025. È evidente che se non ci sarà un ripensamento – conclude il primo cittadino goriziano – il Comune valuterà il da farsi, perché ci troviamo di fronte a un atto discriminatorio e i rapporti con l’associazione potrebbero cambiare”.

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