Libertà di stampa, la classifica: l’Italia perde 17 posizioni, è 58ª

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L’Italia ha perso 17 posizioni nella classifica sulla libertà di stampa, è al 58° posto: la stampa italiana non ha fatto certo una gran figura in questi due anni di Covid, per non parlare delle recenti polemiche sulla guerra e sull’intervista di Rete 4 a Lavrov

In occasione della Giornata mondiale della stampa, l’organizzazione Reporter senza frontiere (Rsf) ha pubblicato la classifica del 2022 in merito alla libertà dell’informazione nei 180 paesi del mondo. Il risultato? Un forte “peggioramento” generale, così è stato definito. I fatti degli ultimi anni, tra Covid e adesso guerra in Ucraina, non hanno di certo aiutato, anzi. E se in Asia la situazione è “molto grave”, non va meglio neanche nel cuore della democrazia. L’allarme lanciato da Rsf, infatti, è legato ai sempre più numerosi media cosiddetti d’opinione e ai social network che, come si legge nel rapporto, amplificano e banalizzano l’informazione.

L’Italia non è da meno. Ha perso 17 posizioni, andando a scivolare al 58° posto. La stampa italiana non ha fatto certo una gran figura in questi due anni di Covid. Si è appiattita a un’informazione di regime, tentando di inculcare il pensiero unico e martellando h24 i cittadini con notizie sul virus, in chiave tragica, trasmettendo ansie e paure, che si trascinano tutt’ora. Non va meglio con la guerra, basti pensare alle vergognose polemiche di queste ore nei confronti del giornalista di Rete 4 Giuseppe Brindisi, reo di aver intervistato Lavrov. Non avrebbe dovuto? Secondo il Governo, per le accuse mosse, a quanto pare no. Ma allora non è più giornalismo libero, ma controllato. E infatti l’Italia continua a scivolare.

Gli ultimi posti, tuttavia, sono per Iran, Eritrea, Afghanistan, Bielorussia, Cina (175ª), Corea del Nord (ultima). La Russia è invece 155ª, ma le note e recenti vicende non hanno ovviamente portato in dote buone notizie. I media indipendenti sono stati costretti a chiudere, tra cui Novaya Gazeta, diretta dal Nobel per la Pace Dmitry Muratov. Poi c’è chi è scappato e chi, coraggiosamente rimasto, è tuttavia fortemente limitato. Il podio è invece occupato da Norvegia, Danimarca e Svezia, le migliori per quanto concerne la libertà di stampa. La Germania è 16ª, la Francia 26ª, mentre gli Usa sono 42esimi e il Giappone 71°.

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