Ucraina, l’affronto di Zelensky al presidente tedesco Steinmeier: “persona non grata”

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Il cancelliere Olaf Scholz si è detto “irritato” dal comportamento di Kiev. Piovono critiche anche dall’Italia, con il segretario del Pd Enrico Letta in prima linea

Olaf Scholz si è detto “irritato” per l’“affronto” diplomatico di Kiev, che ha impedito al presidente tedesco Frank Walter Steinmeier di recarsi in visita in Ucraina, dove è stato definito da Volodymyr Zelenksy “persona non grata”. E d’accordo con il cancelliere tedesco si sono detti tutti i leader dei principali partiti, che hanno parlato anche di interferenza nella politica interna. “Il presidente federale voleva veramente andare in Ucraina e incontrare il presidente Zelensky – ha spiegato Scholz, in riferimento al viaggio a Kiev che Steinmeier avrebbe dovuto fare insieme al presidente polacco e delle tre repubbliche baltiche – . Lui è il capo dello Stato tedesco, che è stato rieletto per il suo contributo da una grande maggioranza trasversale. Anche per questo sarebbe stato positivo se lo avessero ricevuto”. Ciò premesso, alla domanda della radio Rbb24 se ritenesse lo stop di Kiev un insulto, il cancelliere ha replicato secco: “non voglio commentare. È qualcosa di irritante, per usare un eufemismo”.

Il ministro degli Esteri Annalena Baerbock, esponente dei Verdi, si è detta “rammaricata” per il fatto che Kiev “non abbia voluto” Steinmeier, sostenendo di aver parlato con il presidente di questa missione, assicurando che “avesse senso”. Duro Wolfgang Kubicki, vice presidente del Partito liberale (Fdp), secondo cui il comportamento dell’Ucraina avrà conseguenze anche sul rapporto tra Scholz e le autorità ucraine: “non posso immaginare che un cancelliere di un governo di cui fa parte l’Fdp vada in un Paese che ha dichiarato il nostro capo dello Stato persona non grata”. E il leader della Cdu Friedrich Merz ha denunciato “l’affronto diplomatico”. La nuova crisi diplomatica tra Kiev e Berlino arriva dopo le tensioni delle settimane scorse quando l’Ucraina non aveva nascosto la sua delusione per il contributo promesso dalla Germania di soli cinquemila elmetti nei giorni precedenti l’invasione russa. Delusione in parte rientrata con dopo l’impegno preso da Berlino di inviare anche armi pesanti per sostenere la resistenza ucraina, anche se resta quella per il “no” tedesco all’embargo sul gas e petrolio.

“Un presidente della Repubblica di un paese europeo non può essere considerato persona non grata da un Paese candidato ad entrare in Europa”, dice il segretario del Pd, Enrico Letta, tramite un tweet. Dopo l’episodio, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha chiesto invece di incontrare il cancelliere Olaf Scholz per poter discutere in modo diretto di forniture di armi con il capo dell’esecutivo. Scholz ha però spiegato a Rbb di non avere al momento in programma di recarsi nella capitale ucraina.

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