Emergenza rifiuti a Roma, Gualtieri annuncia un “termovalorizzatore da 600 tonnellate”. E a Reggio Calabria?

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A Roma la situazione rifiuti è molto simile a quella di Reggio Calabria: ma, se nella città dello Stretto non si vede ancora via d’uscita, nella capitale il Sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato un termovalorizzatore da 600 mila tonnellate

Se Reggio Calabria piange, Roma non ride. La situazione rifiuti nella capitale non è delle migliori, tra strade invase da immondizia e cinghiali vestiti da turisti. Il problema va avanti da un po’ e nessuna soluzione si è rivelata al momento risolutoria. Ed è gravissimo se pensiamo non ad una città qualunque, ma alla città eterna, a una delle più belle, affascinanti e importanti del mondo, che trasuda storia da ogni poro e che ospita milioni di turisti da ogni angolo del pianeta tutti i giorni. “Sono stato prudente nel dare un giudizio sull’operato di Roberto Gualtieri. Ho applicato gli stessi parametri di giudizio che avrei chiesto di applicare a me se fossi stato eletto. Ma con l’arrivo dei turisti la città è diventata uno schifo oltre ogni immaginazione”, ha affermato il leader di Azione Carlo Calenda.

Ma è arrivata la pronta risposta del Sindaco Roberto Gualtieri, succeduto nei mesi scorsi a Virginia Raggi. In Consiglio Comunale, come anticipato da Repubblica, il primo cittadino della capitale ha affermato che sarà pronto in città un termovalorizzatore da 600 mila tonnellate per chiudere il ciclo dei rifiuti. “Dopo un’attenta valutazione e un esame in termini di costi – ha affermato – abbiamo deciso di dotarci di un nuovo impianto che produca calore ed energia e che ci permetta di raggiungere l’obiettivo zero discarica. Sarà un termovalorizzatore a controllo pubblico. Ci permetterà di abbattere il 90% del fabbisogno di discariche. Dopo la sua realizzazione avremo bisogno soltanto di una piccola discarica da 60 mila tonnellate all’anno”. 

“Il nuovo impianto sarà simile a quello di Copenaghen, si legge su Repubblica, ma “avrà emissioni migliori”, assicura Gualtieri. “Inoltre ci consentirà di ottenere risparmi su elettricità e gas per implementare misure contro la povertà energetica. La completa chiusura del ciclo ci consentirà inoltre di abbattere i costi di trattamento dei rifiuti e ridurre la Tari del 20%”. E poi il Sindaco conclude: “È tempo di chiudere una saga che dura da troppo tempo. Voglio essere l’ultimo sindaco che trascorrerà il suo tempo a trovare sbocchi costosi e precari in giro per l’Italia e per l’Europa. Roma non merita tutto questo”.

E a Reggio Calabria? Punto interrogativo, come ormai accade da anni. Prima la raccolta differenziata, rivelatasi fallimentare non nella sua operatività quanto nell’incapacità di controllare l’evasione galoppante; poi l’annuncio di nuove discariche, mai messe in funzione per la resistenza di Sindaci e residenti dei luoghi in cui sarebbero dovute essere installate; infine il passaggio da Avr a Teknoservice, che ha sicuramente messo un po’ d’ordine, ma che non ha (e non può) di certo risolvere la tipologia di problema, legata anche e soprattutto all’impossibilità di smaltire a dovere l’enorme quanti di rifiuti. Ultimo capitolo? Il termovalorizzatore di Gioia Tauro annunciato dal Governatore Occhiuto. Questo, oltre all’opposizione del primo cittadino della città reggina Aldo Alessio (“Il presidente Occhiuto nella qualità di commissario della sanità calabrese si dovrebbe preoccupare della salute dei calabresi e dell’incidenza dei tumori sul territorio, anziché sognare, a priori, il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro”, ha detto), ha visto anche quella del Sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, che si è lasciato andare ad un vero e proprio sfogo sui propri canali social: “La nuova proposta di legge regionale sul riordino del sistema rifiuti è offensiva”, ha detto.

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