Messina: finanziato progetto di recupero della cripta del Duomo

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L’assessore Samonà: “restituiamo così uno dei luoghi più belli e significativi”

La Regione Siciliana interverrà per la messa in sicurezza, la valorizzazione e fruizione della cripta del Duomo di Messina. E’ quanto ha affermato in un post sui social Alberto Samonà, assessore ai Beni culturali e Identità siciliana. “Lo scorso anno, insieme a Franz Riccobono, uno dei figli più illustri di Messina scomparso nelle scorse settimane, avevamo compiuto un sopralluogo nella Cripta. I tecnici della Soprintendenza, guidata da Mirella Vinci, hanno presentato il progetto, in base al quale il governo Musumeci ha stanziato oltre 500 mila euro per il recupero della cripta. Come concordato con il collega assessore Marco Falcone, l’intervento sarà svolto in sinergia con l’assessorato alle Infrastrutture. Restituiamo così uno dei luoghi più belli e significativi di Messina”, ha affermato l’assessore regionale.

Situata all’interno del Duomo di Messina, la cripta è davvero un luogo di grande ricchezza storica e culturale per la città dello Stretto, purtroppo ancora sconosciuta per molti. Si tratta infatti di una chiesa sotterranea, scoperta soltanto nel 2009, che possiede uno scolatoio di cadaveri, in cui si facevano essiccare i defunti, attraverso un processo di mummificazione naturale. Fu costruita contestualmente alla Chiesa Madre, a cui in origine era collegata. Fu realizzata nel 1081, su commissione del re normanno Ruggero II. All’inizio era un unico grande vano indifferenziato, retto da numerose colonne. Sulle colonne si sviluppano le volte che sostengono il pavimento del Duomo. In questo spazio si celebravano messe e si tenevano le riunioni dei vescovi della Diocesi. Sopravvissuta a terremoti e alluvioni, la cripta è l’unica struttura originale rimasta dell’antico impianto chiesastico quasi interamente ricostruito dopo il sisma del 1908 e gli incendi causati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il grande ambiente rettangolare è oggi diviso in tre sezioni da nuovi muri in cemento e conserva la base di un altare a gradini. È ancora evidente la decorazione a stucco settecentesca, che copriva l’ambiente e l’abside centrale. Nelle cappelle laterali gli stucchi consistevano soltanto di motivi foliacei lungo i costoloni, mentre maggiore spazio era riservato agli affreschi.

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