Giornalista olandese espulso dall’Ucraina: “mi hanno legato al collo e puntato una pistola in testa”

StrettoWeb

Il giornalista è stato arrestato da tre uomini, che lo hanno portato al confine con la Moldavia e accusato di spionaggio dopo un video pubblicato su Twitter: non potrà entrare nel Paese fino al 2032

“Estradato dall’Ucraina per aver svolto il mio lavoro. Dichiarato persona non grata da 10 anni”. E’ quanto rende noto su Twitter il giornalista di guerra olandese Robert Dulmers, che racconta di essere stato arrestato in Ucraina e poi espulso dal Paese. “Tre uomini che non si sono identificati mi hanno puntato una pistola alla testa. Queste sono scene da selvaggio west, questo non è davvero possibile”, rivela al telefono in un’intervista esclusiva rilasciata per il portale Nos.nl. Dulmers si trova attualmente rifugiato in Romania, ma pretende chiarimenti da parte delle autorità ucraine. Il giornalista 56enne lavora per il Nederlands Dagblad dallo scoppio della guerra. Il reporter ha registrato ieri un attacco missilistico alla città portuale di Odessa, dove aveva affittato un appartamento. Dopo aver pubblicato le immagini sui social media, però, il giornalista ha ricevuto è stato “accusato di spionaggio” e di aver “rivelato segreti di stato”. Di seguito il video che lo ha portato ad essere accusato.

A causa dell’invasione russa, i giornalisti che lavorano in Ucraina devono rispettare regole molto rigide. Per poter riferire di ciò che accade nell’adiacente oblast di Mykolaiv, l’olandese aveva compilato un modulo con tutte le informazioni che dovevano rimanere segrete. “Ma nulla di tutto ciò è stato annunciato per Odessa”, dice Dulmers, che è accreditato come giornalista e pensava di non violare alcuna norma filmando su strade pubbliche. Nel primo pomeriggio, però, una macchina nera ha parcheggiato davanti al suo appartamento e tre uomini gli hanno dato ordine di uscire. “Mi hanno afferrato mentre ero al telefono con un rappresentante del Ministero degli Affari Esteri olandese, mi è stato letteralmente strappato di mano”, confessa. Anche il suo passaporto è stato preso e, quando ha tentato di opporre resistenza, uno degli uomini ha tirato fuori una pistola: “sono stato legato con una fascetta per il collo e avevo la pistola puntata alla testa”.

In questura, successivamente, gli è stato detto che è stato dichiarato “persona non grata”. L’olandese è stato portato in auto al confine con la Moldova, dove ha recuperato i documenti, con un timbro sul passaporto: “ingresso negato in Ucraina fino al 2032, firmato nel 2022”. Alla notizia l’Associazione olandese dei giornalisti è critica nei confronti dell’espulsione: “è molto preoccupante che Robert sia stato espulso dal paese sotto la minaccia di una pistola carica puntata in testa. L’Ucraina vuole emulare i paesi occidentali, ma si mostra dal suo lato negativo”. Il ministero degli Affari esteri olandese ha inoltre comunicato che le autorità ucraine sono state contattate in merito alla questione.

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