Coordinamento “No War” a Reggio Calabria: “siamo dalla parte del popolo ucraino e contro tutti gli imperialismi, per una pace fondata sul multilateralismo”

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La Strada, Giovani sulla Strada, PCL e Ampa hanno organizzato un sit-in contro la guerra in piazza Camagna a Reggio Calabria

Dal Comitato “No War” di Reggio Calabria giunge un accorato appello per la chiusura delle ostilità in Ucraina, dove si sta combattendo una atroce guerra voluta dal governo russo per le sue mire egemoniche ed imperialistiche. “La guerra in Ucraina, inevitabilmente, ha travolto il sistema dei media e l’opinione pubblica europei ed italiani – chiarisce una nota – . Il dibattito sull’invio delle armi alla resistenza ucraina e sull’aumento delle spese militari nei vari paesi europei ha occupato il discorso pubblico delle ultime settimane. Ciò che ci sentiamo oggi di riaffermare è la legittimità della resistenza del popolo ucraino in base al diritto all’autodeterminazione dei popoli. Lo stesso principio che ci ha portati a difendere, dal 2014, i diritti delle popolazioni del Donbass”.

È su questa base “che ci schieriamo apertamente dalla parte del popolo ucraino, così barbaramente aggredito. Una presa di parte che non può essere strumentalizzata per i disegni geopolitici della NATO, la cui cattiva coscienza è stata evidenziata dall’intervento armato in Iraq e nella ex Jugoslavia. Come si può dunque costruire la pace? Con più spesa militare, come fatto dal governo Draghi? Tagliando servizi, welfare e sanità sull’altare del riarmo? Bisogna non abboccare alle provocazioni e alle mistificazioni della stampa mainstream, che tende a dividere la società secondo la dicotomia filoputiniani e antiputiniani. Siamo tutte e tutti antiputiniani! Così come è necessario, a nostro avviso, essere contrari ad ogni imperialismo, compreso quello occidentale, perché la pace può essere costruita solo attraverso il multilateralismo e il negoziato, e non assecondando gli interessi di qualsivoglia superpotenza. Siamo sempre dalla parte degli oppressi e sempre contro gli oppressori. Non esistono guerre giuste, sebbene sia sempre legittima la resistenza all’invasore e alle sue brutalità. Secondo la lezione di Gino Strada, chiediamo che la guerra sia posta fuori dalla storia!”.

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