Spirlì attacca Putin: “eri partito bene, ma sei peggio di Hitler e Stalin”

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L’ex Governatore facente funzioni della Regione Calabria Antonino Spirlì attacca su Facebook il presidente russo Vladimir Putin per l’attuale conflitto con l’Ucraina

“No, Putin, nessuna fedeltà vale anche solo UNA persona morta! Se, tempo fa, ti invitai provocatoriamente ad invadere un’Italia sottomessa ai poteri occulti di un governo massomassonico, oggi ti scrivo con fastidio e rigetto. Stai massacrando un Popolo. Una Nazione. Stai preoccupando, spaventando, il mondo intero. Non certo con la tua forza. No, quella non preoccupa più di quella americana o cinese! Lo stai terrorizzando con la tua testa malata! Perché solo uno che ha perso il senno può pensare di fare scoppiare una guerra, nucleare o meno che sia”. E’ il pensiero espresso su Facebook dall’ex Governatore facente funzioni della Regione Calabria Antonino Spirlì, che dice la sua sul presidente russo Putin e sulla sua invasione all’Ucraina, che va avanti da quasi un mese. Solo un mese fa, lo stesso Spirlì attaccava pesantemente Biden, definito “presunto pacifista” e provocatore: “non mi sembra – aveva detto – che Putin in questi anni abbia scatenato conflitti”.

“Poveretto! Eri partito bene: sembravi un buon Cristiano – si legge ancora – E, invece, sei come Hitler, Stalin, Mao, i generali argentini, i colonnelli greci, chi si macchiò del genocidio degli Armeni, chi sporcò di sangue il Rwanda… sei come quelle bestie umane che massacrano martiri umani da millenni. Uguale a loro e peggiore di loro! Già! Molto peggio di loro, sei! Perché lo fai all’alba di questo terzo millennio che NON avrebbe dovuto conoscere guerre, e che, invece, è ostaggio dei carnefici come te. Sei un delusione e una conferma, Putin!”, scrive Spirlì. “La conferma – conclude – che chi mangia potere a colazione non può cenare se non con potere nella tazza del brodo… Fermati, in questa follia, e consegnati alla giustizia umana e divina! E spegni le tue macchine da guerra. Non servirà questo appello. E nessun altro. Ma la preghiera silenziosa a Dio, quella sì: ne sono sicuro…”

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