Reggio Calabria in lutto per la morte di Totò Camerà, il ricordo di Falcomatà: “tu che per questa città hai lavorato anche gratis, e ti brillavano gli occhi…”

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Giuseppe Falcomatà ha ricordato in un post l’assessore Totò Camera, scomparso nelle scorse ore: fu simbolo della “Primavera di Reggio” e amico fidato del sindaco Italo Falcomatà

Un pezzo di storia di Reggio Calabria si è spento nelle scorse ore. Totò Camera, o l’assessore Camera per come tutti lo conoscevano, ha speso una vita al servizio della città. Simbolo della “Primavera di Reggio”, molto amico dello storico sindaco Italo Falcomatà A celebrarlo è stato anche il primo cittadino sospeso Giuseppe Falcomatà che, con un post pubblicato sui social, ha ricordato la sua esperienza di vita, prima da operaio delle Omeca e da amministratore poi. “Anche dopo la pensione aveva continuato a lavorare, a gratis, per la sua Reggio – scrive Falcomatà – . Lo avevo delegato al decreto Reggio e lui, ogni mattina, era in ufficio a combattere contro la burocrazia, contro la diffidenza di alcuni funzionari, contro le lungaggini dei ministeri, solo ed esclusivamente per il bene della città. E gli brillavano gli occhi quando si sbloccava una gara o iniziava un cantiere e ci stava male, ma male fisicamente, se quel cantiere poi rallentava o si fermava per qualche tempo”.

Falcomatà racconta inoltre un aneddoto: “un giorno mi chiese: ‘ci sono novità?’. La sera prima avevamo saputo di essere in dolce attesa di Italo, glielo dissi e lui mi rispose: ‘lo so, l’ho sognato’. Ma i tuoi non erano sogni Totò, erano lunghe chiacchierate col tuo migliore amico col quale avevi condiviso l’amore incondizionato per Reggio, che vi portava a difenderla in tutti i modi, come quando passaste la notte accanto agli operai Omeca negli anni in cui c’era il rischio di chiudere lo stabilimento di Torre Lupo, o con gli incendi ai mezzi dell’autoparco, le lotte per la discarica di Pietrastorta e Longhi Bovetto, lo sgombero delle baracche a Piazza del Popolo. Solo per citarne alcuni. Quando ti inviai questa foto, ti chiesi chissà cosa vi stavate dicendo. ‘Guarda come è felice la gente’, mi rispondesti. Già, le persone, ‘il popolo’, era la tua meravigliosa e dolce ossessione. Fare qualcosa per la città, pensare solo al bene dei cittadini.”

“Potrei raccontare tante cose – prosegue Giuseppe Falcomatà – , ma tu dicevi sempre di esser un semplice contadino e che stavi davvero bene solo al ‘Grotto’ con la tua famiglia, intorno al braciere. La città, ne sono sicuro, riuscirà a onorare la tua memoria per sempre. A me mancheranno i nostri caffè del lunedì mattina, i tuoi rimproveri, le tue carpette con i fascicoli dei vari lavori, i tuoi bloc-notes Cervino, i tuoi ‘buongiorno e buona domenica’, i tuoi ‘TUTTO A POSTO’ per farci stare tranquilli e non dare preoccupazioni. Buon viaggio Totò, ti voglio bene. Oggi, a centinaia, ti abbiamo dato l’ultimo saluto, ci hai insegnato che la città va amata e onorata ogni giorno e va messa sopra ogni altra cosa”, conclude Falcomatà.

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