Reggio Calabria: al Castello Aragonese la mostra di Ido Erani e Leonardo Lucchi dedicata al cinquantenario dei Bronzi. Madrina d’eccezione Anna Falchi: “sono molto legata a questa terra” [FOTO e INTERVISTE]

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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • presentazione bipersonale di Ido Erani e Leonardo Lucchi
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 La mostra, promossa da L’A Gourmet L’Accademia Art Gallery in collaborazione con la galleria San Giorgio Arte, in partenariato con il Comune di Reggio Calabria e con il patrocinio della Città Metropolitana, è inserita nel progetto Epoca 2 pensato per celebrare il 50° anniversario dal ritrovamento dei Bronzi

E’ stata inaugurata poco fa al Castello Aragonese di Reggio Calabria la mostra “L’Incanto”, bipersonale degli artisti Ido Erani e Leonardo Lucchi, promossa da L’A Gourmet L’Accademia Art Gallery di Filippo Cogliandro in collaborazione con la galleria San Giorgio Arte di Antonio La Gioia, in partenariato con il Comune di Reggio Calabria e con il patrocinio della Città Metropolitana. “La mostra è inserita nel progetto Epoca 2 pensato per celebrare il 50° anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace”,sottolinea l’assessore Irene Calabrò. Madrina d’eccezione la nota attrice Anna Falchi, la quale ai nostri microfoni ha detto: “è un onore essere qui, sono molto legata a questa terra ed ai Bronzi di Riace. Qui ho tanti amici anche se mancavo da un pò di tempo”.

“E’ uno dei primi eventi che avvia il percorso di valorizzazione e celebrazione dell’importante ricorrenza legata ai Bronzi di Riace”, hanno affermato il Sindaco f.f. Paolo Brunetti e l’assessore comunale alla Cultura e Turismo, Irene Calabrò, “attraverso un’iniziativa di grande spessore culturale che mette in mostra l’opera di due artisti di rilievo nazionale. Ma oggi è anche importante sottolineare come è nato questo progetto, ovvero nel quadro di un partenariato tra l’Amministrazione comunale, l’Accademia Gourmet e Galleria San Giorgio. Il Covid in questi anni ci ha messo a dura prova, specie per quanto riguarda la capacità di stabilire nuove forme di collaborazione, accelerando i processi di condivisione tra pubblico e privato come in questo caso. Il privato che si unisce al pubblico attraverso una sinergia equilibrata che vede l’Ente concedere gli spazi pubblici, come la torre sud del Castello Aragonese e, di contro, il privato sostiene i costi vivi dell’organizzazione. È un modello di lavoro che sperimenteremo in futuro perché aiuta tutti i soggetti coinvolti a impegnarsi in modo responsabile nella promozione degli eventi e iniziative culturali”.

“Parlare di cultura e promuovere eventi di questo livello non è mai semplice”, ha rimarcato il Sindaco metropolitano f.f., Carmelo Versace, “specie in questo periodo in cui si cerca, faticosamente, di uscire da una crisi senza precedenti. Ma nonostante ciò, Città metropolitana e Comune stanno profondendo ogni sforzo possibile per alimentare le iniziative che, dal basso, attraverso l’intraprendenza e la capacità organizzativa delle associazioni e delle realtà che si occupano di cultura, vengono proposte nel nostro territorio”.

La mostra

Il percorso espositivo, curato da Elmar Elisabetta Marcianò e Antonino Labate, ha l’ambizioso intento di tessere un legame fisico e ideale tra i luoghi culturali cittadini partendo proprio dal concetto di dualità. Il numero 2, infatti, è il fil rouge che segna l’intero progetto. Due sono i guerrieri di bronzo più famosi al Mondo; due le locations principali; due gli artisti selezionati; due come il 2022, anno che segna un traguardo importante. Due, infine, le “epoche” identificabili dopo il ritrovamento. Emerse dal mare, infatti, le splendide statue hanno costituito un vero e proprio spartiacque per una intera città e per la comunità tutta. Il loro arrivo ha cambiato l’immagine e la percezione della città agli occhi del mondo. I Bronzi hanno donato a Reggio Calabria una seconda possibilità per mostrarsi in tutta la sua bellezza dimenticata. Il ritrovamento nell’estate di cinquant’anni fa e la decisione di esporli all’interno del Museo Archeologico Nazionale, hanno segnato la seconda epoca per un luogo già culla della civiltà ma da quel momento in poi anche custode dei Bronzi e perciò proiettato verso il riconoscimento mondiale.

Il progetto Epoca 2

Epoca 2 è un progetto ambizioso che vuole coinvolgere la città, i suoi luoghi simbolo e si insinua nella comunità, tra cittadini e turisti come presenza forte, dirompente grazie alle opere esposte. È la sintesi di un nuovo inizio, dello stupore, del racconto di Reggio celebrato dall’arte il cui battito primordiale arriva dal mare; dal mistero che consegna tesori inestimabili e li restituisce allo scorrere del tempo ed è proprio in questo tempo presente che si inserisce la mostra L’Incanto. Di fronte alle opere di Ido Erani e Leonardo Lucchi, due artisti profondamente diversi, non si può fare a meno di restare in silenzio. Le figure umane risultano morbide, dinamiche a dispetto della matericità che le connatura; si lasciano contemplare, ammirare, “spogliare” felici di mettersi a nudo. Circa 80 opere disseminate nelle “stanze” cittadine, negli angoli più antichi, in quegli spazi che raccontano di gloria e battaglie e ne diventano i testimoni silenti. Epoca 2, quindi, è ricordo immemore di ciò che siamo stati; testimonianza fiera di ciò che siamo; auspicio determinato e consapevole del cammino che possiamo, vogliamo e dobbiamo intraprendere poiché è l’arte che apre la nostra mente. Essa ci dona, infatti, sollievo dalla noia angusta della volontà, rivoluziona i nostri destini. “La vera opera d’arte ci guida (…) [verso] ciò che esiste in eterno e ogni volta lo fa con innumerevoli segni”, scriveva Schopenhauer nel 1851: due di questi segni sono i Bronzi di Riace. Epoca2 in quanto due sono le epoche identificabili dal giorno del ritrovamento. Un prima e un dopo, glorioso passato le nostre origini magno greche e un futuro che da quel giorno dell’estate 1972 diventa chiaro a tutti. La consapevolezza della possibilità di essere nuovamente attrattori e attori nel panorama culturale mondiale. Ecco compiuta la sintesi tra un passato che torna alla luce e un futuro che si rivela luminoso. Medesima sintesi è quella operata dai due artisti che lavorano con linguaggi artistici classici per esprimere una creatività contemporanea.
In alto la FOTOGALLERY, in basso le INTERVISTE complete.

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