“Se noi non fermiamo Putin su questa invasione, il rischio è che poi domani lo dobbiamo fermare con altri mezzi in altre parti“. E’ il pensiero di Carlo Calenda. Il segretario di Azione sta mandando avanti il suo tour al meridione e, dopo essere stato in Sicilia, oggi è a Reggio Calabria e ha detto la sua sull’attuale conflitto russo-ucraino a margine di un evento all’Hotel Excelsior. “Questo – ha proseguito Calenda – è frutto della debole risposta occidentale all’annessione della Crimea, perché quando i dittatori capiscono che possono andare avanti senza problemi, diventa un problema per tutti. Putin ha dimostrato di voler andare avanti, ma bisogna capire fino a che punto: il rischio di default russo è dietro l’angolo, praticamente al 100%”.
Una conseguenza è sicuramente il caro-energia. Quali soluzioni? “Nel brevissimo periodo riattivando le centrali a carbone, coi rigassificatori e azzerando gli oneri di sistema – ha spiegato Calenda – Abbiamo chiesto all’Europa di costruire un fondo di supporto all’abbattimento delle bollette. Ne ha parlato anche Draghi e lo abbiamo sollecitato”. Il segretario di Azione ha parlato anche del Porto di Gioia Tauro. Di seguito i video con l’intervista completa.
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