Le parole del senatore calabrese Bianca Laura Granato sull’attuale conflitto russo-ucraino e sui legami di Draghi tra questi fatti, Putin e la gestione della pandemia
Il senatore calabrese Bianca Laura Granato, ex Movimento 5 Stelle e ora nel gruppo misto, in un’intervista a La Stampa ha parlato dell’attuale conflitto russo-ucraino, citando Putin, Zelensky e Draghi e collegando l’argomento anche alla tematica Covid, vaccini e Green Pass, su cui lei si è molto battuta, dicendosi totalmente contraria al certificato verde. Anche in merito alla guerra, il senatore prende posizioni controcorrente, come dimostra la sua assenza ieri in Aula durante il discorso di Zelensky in videocollegamento: “Avevo un impegno sul territorio, mica lo rimando per un intervento da remoto senza contraddittorio”, è stata la sua giustificazione. Anche perché “se uno è davvero sotto le bombe non riesce nemmeno a collegarsi”, ha puntualizzato. “Zelensky ha fatto credere che Putin vuole espandere il suo dominio oltre l’Ucraina. È inverosimile, mai avuto questo sentore”. Invece “i capi di Stato dell’Unione Europea, telecomandati dagli Stati Uniti“ hanno deciso “di farci partecipare al conflitto. Draghi, ieri, invece di parlare di pace ha rincarato la dose. È stato più duro di Zelensky”. Mentre “Putin tutela l’integrità e la tradizione di quel mondo. E contrastare l’agenda globalista che vuole attuare il nuovo ordine mondiale deciso nelle segrete stanze per renderci schiavi”.
Poi il discorso viene collegato alla tematica Covid e vaccini: “C’è un legame – conferma Granato – Il modo in cui è stata affrontata la pandemia fa parte dell’agenda globalista. Il virus, i vaccini che non sono nemmeno molto efficaci… È questo il modus operandi dell’impero globale. Putin è un argine geopolitico. Il suo è un modo diverso di governare. Draghi è un dittatore. Il governo Draghi ha cancellato tutti i diritti basilari. Putin non mi risulta abbia obbligato nessuno a vaccinarsi, una forma di rispetto che Draghi non ha avuto”.
