Centro AISM di Bova Marina, la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria: assolti 2 imputati, i DETTAGLI

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Bova Marina: con sentenza del 25 gennaio 2022, la Corte d’Appello ha riformato la sentenza di primo grado, assolvendo con formula ampia i due responsabili del procedimento per conto della ex Comunità montana dell’Area Grecanica

La nota vertenza che riguardava l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla per le vicende legate al Centro di Bova Marina allorchè aveva cofinanziato, insieme alla Regione Calabria, la realizzazione di un Centro per la promozione all’autonomia ed il turismo sociale per persone con sclerosi multipla in un edificio di proprietà comunale,  l’ex convento Vescovile di Contrada Spina Santa,  e per la quale l’AISM aveva ottenuto una prima sentenza del Tribunale penale di Reggio Calabria che disponeva in suo favore il risarcimento, come parte civile, ha avuto un recente sviluppo.

In primo grado di giudizio il processo penale a carico di pubblici ufficiali responsabili dell’appalto pubblico e del titolare dell’impresa appaltatrice, si era concluso con condanne a pene rilevanti per tutti i reati contestati, dopo che fu peritalmente dimostrato che i lavori affidati, per quasi tremilioni di euro, e pagati, non erano stati eseguiti, se non in parte, ed anche male, tant’è che la struttura, che avrebbe costituito un presidio di assistenza sanitaria di primo ordine, non era stata neanche consegnata, e poi era divenuta labescente ed abbandonata .

Con sentenza del 25 gennaio 2022, la Corte d’Appello ha riformato la sentenza di primo grado, assolvendo con formula ampia i due responsabili del procedimento per conto della ex Comunità montana dell’Area Grecanica, il perito agrario Mangiola Girolamo, inteso Gino, e l’architetto Sergi Marco Antonio, revocando le statuizioni civili adottate, ovvero la provvisionale assegnata all’AISM ed al Comune di Bova Marina di € 100.000 ( ma non alla regione Calabria, neanche individuata e citata come parte offesa ), e per il resto, sulle posizioni degli altri imputati, il titolare della impresa appaltatrice Congiusta Andrea, il tecnico collaudatore dei lavori ing.  Galletta Giovanni ed il direttore dei lavori ing. Maisano Francesco, ha dichiarato estinti i reati agli stessi ascritti per intervenuta prescrizione, confermando però la condanna  al risarcimento del danno.

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