Ponte sullo Stretto: simbolo di libertà e continuità territoriale che neanche il Super Green Pass potrebbe fermare

StrettoWeb

Il Ponte sullo Stretto tra Messina e Reggio Calabria è l’opera che più di ogni altra riuscirebbe a garantire il principio di continuità territoriale, pari opportunità tra cittadini dello stesso Paese, libertà di circolazione. Ed oggi che viviamo nell’epoca del Super Green Pass questo aspetto risulta ancora più evidente

Facendo volare la fantasia immagino che nel 2075, chissà magari nel bel mezzo di una pandemia, i cittadini di Messina passino tranquillamente da una sponda all’altra dello Stretto senza che un Green Pass possa negarne il diritto di farlo liberamente. Come? Semplice. Con la presenza di un collegamento stabile (un ponte a campata unica si intende ovviamente!) che unisca la Sicilia con la Calabria, e quindi al resto della Penisola italiana. Un sogno che oggi in molti vorrebbero fosse realtà, visto che dal 10 gennaio 2022 per poter uscire dall’Isola sarà necessario essere in possesso della Certificazione Verde in grado di stabilire lo stato vaccinale o la guarigione dalla malattia Covid-19. Secondo quanto disposto dal decreto-legge 229/2021 il Green Pass rafforzato servirà non soltanto obbligatoriamente sui traghetti e gli aliscafi per la Calabria e le isole minori, ma anche per poter viaggiare in aereo da Palermo, Catania, Trapani e Comiso verso altre città italiane o straniere. Insomma, un “sequestro di persona” ai danni di coloro che, a partire dalla data sopracitata, avranno scelto di non vaccinarsi o ricevuto il vaccino da oltre 9 mesi (soglia di validità ridotta a 6 mesi a partire dal 1° febbraio).

Dal punto di vista legislativo, il dl recentemente approvato, come spiegato dal senatore Bianca Laura Granato in un’interrogazione parlamentare “viola palesemente, tra gli altri, il principio della continuità territoriale, intesa come capacità di garantire un servizio di trasporto che non danneggi i cittadini residenti in territori meno favoriti. E poi limita in modo irragionevole e sproporzionato anche la libertà di recarsi all’estero momentaneamente, secondo la previsione di cui all’articolo 16, comma 2, della Costituzione che garantisce che ogni cittadino sia ‘libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge’, precludendo l’accesso ad un mezzo di trasporto (aereo, nave) indispensabile per raggiungere la destinazione desiderata ad un soggetto evidentemente sano che dimostri, attraverso il risultato di un test molecolare con esito negativo, di non essere affetti dal virus Covid-19”. I cittadini penalizzati sono davvero molti, considerando che in Sicilia soltanto il 74% dei cittadini con più di 5 anni (84% degli Over 60) ha completato il proprio ciclo vaccinale.

E quale sarebbe l’opera infrastrutturale che, più di ogni altra, riuscirebbe a garantire il principio di continuità territoriale, pari opportunità tra cittadini dello stesso Paese, libertà di circolazione, se non il Ponte sullo Stretto tra Messina e Reggio Calabria? In questo particolare momento storico, ad esempio, un residente a Melito Porto Salvo o Palizzi Marina (solo per nominare due tra i Comuni situati più a Sud della Penisola italiana) può tranquillamente raggiungere Roma o Milano se dotato di un mezzo proprio, mentre un qualsiasi cittadino siciliano, sardo o abitante di un’isola minore non può uscire dai confini se, appunto, sprovvisto di Super Green Pass. Anche in questo caso il Ponte sullo Stretto rappresenta un simbolo di libertà a tutti gli effetti perché assicurerebbe la completa continuità territoriale. Darebbe ai cittadini siciliani gli stessi diritti di un qualsiasi altro italiano nato in Piemonte, Toscana o Puglia. Nessuna idea potrà mai sostituire la necessità di realizzare il collegamento stabile, viario e ferroviario, l’unica opzione in grado di portare anche la “vera” Alta velocità nell’Isola. Ed oggi più che mai ce se ne rende conto di quanto questa opera sia importante.

Condividi