A Messina è Cateno De Luca show: due anni fa sequestrava i siciliani, ora fa finta di lottare contro il Governo Draghi in vista delle prossime tornate elettorali

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Neppure il più brillante degli sceneggiatori avrebbe immaginato una trama così imbarazzante e deprimente. Il luogo in cui va in scena questo film dell’orrore è l’Italia, Paese che sino a 24 mesi fa era una Repubblica liberal democratica fondata sulla Costituzione, che mise fine a un regime autoritario

di Michele Schinella* – Gli ostaggi sono sempre gli stessi: i cittadini siciliani. I rapitori, invece, si fanno concorrenza e beffa degli ostaggi. Lo scorso anno fu il sindaco di Messina Cateno De Luca a sequestrare i siciliani. Per liberarli ci volle l’intervento del Governo, che con fermezza sostenne che il confinamento dei siciliani fosse lesivo dei principi fondamentali della Costituzione. De Luca in un colpo solo riuscì a violarne una dozzina, come certificò senza alcuna fatica il Consiglio di Stato.

Ora le parti si sono invertite. Il Governo guidato dal banchiere Mario Draghi ha deciso di sequestrare un milione di siciliani non vaccinati (e tutti coloro che abitano nelle isole italiane) e di impedire a tutti i non vaccinati di Italia di entrare in Sicilia (e in tutte le altre isole italiane) al fine di costringerli a vaccinarsi, e il sindaco Cateno De Luca che fa? A qualche mese dalla prossima tornata elettorale, chiama televisioni e giornalisti, improvvisa uno show (il catenodelucashow) e si propone di liberarli. Di liberarli dai despoti che stanno a Roma. E che hanno osato imitarlo.

Neppure il più brillante degli sceneggiatori avrebbe immaginato una trama così imbarazzante e deprimente. Il luogo in cui va in scena questo film dell’orrore è l’Italia, Paese che sino a 24 mesi fa era una Repubblica liberal democratica fondata sulla Costituzione, che mise fine a un regime autoritario. Lo era, finché un virus dipinto come terribile non offrì l’occasione per trasformarlo nel Paese in cui il Governo calpesta da due anni impunemente la Costituzione. In nome di un’emergenza sanitaria che da almeno otto mesi non c’è più. E che in Sicilia non c’è mai stata. Un’emergenza che offre a politicanti di varia foggia la possibilità di aumentare il loro consenso. E a molti di fare affari o semplicemente di avere un lavoro. Ma attenzione, l’iniziativa di De Luca è per una liberazione a tempo. Qualche ora d’aria, di quelle che si concedono ai carcerati. Giusto il tempo perché i non vaccinati si mettano in regola con la legge. Un mese, due mesi. Quanto tempo? Non si sa. Su questo il sindaco, famoso in tutta la penisola per essere stato ospite fisso per settimane di babbara d’usso, non ha saputo essere preciso.

Cateno De Luca sinora è stato uno dei migliori protagonisti della propaganda del terrore, strumento efficacissimo per limitare le libertà delle persone e per far crescere i consensi. Ti terrorizzo e poi, se ti fidi di me, ti salvo: la ricetta è nota e collaudata. Cateno De Luca è un maestro. Lo scorso anno, di questi tempi, usando la Gazzetta del sud – che nell’occasione moltiplicò i contagiati in città come Gesù fece con i pani e i pesci – dopo aver creato il terrore in città, ottenne dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, la dichiarazione della zona rossa per Messina, in base a un numero di positivi al Covid palesemente falso e gonfiato. De Luca, solo dieci giorni fa ha chiuso le scuole di Messina, ben sapendo che non lo potesse fare, perché la legge glielo impediva. In spregio a qualsiasi principio giuridico e al buon senso, è arrivato a scrivere nell’ordinanza sindacale che – è vero – lui non aveva il potere di chiudere le scuole, ma le scuole le chiudeva lo stesso. “Povera patria – cantava Franco Battiato – Schiacciata dagli abusi del potere. Di gente infame, che non sa cos’è il pudore. Si credono potenti e gli va bene quello che fanno. E tutto gli appartiene. Tra i governanti…Quanti perfetti e inutili buffoni”.

*Michele Schinella, avvocato, giornalista. Articolo tratto dal suo blog personale www.MicheleSchinella.it

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