Messina, in 20 fermati dalla Polizia agli imbarchi per Reggio: “non avete il Super Green Pass”, pronti i ricorsi

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Alcuni rappresentanti del gruppo “Disobbedienza civile”, tra cui avvocati e professori universitari, hanno fatto notare alle autorità che negare lo spostamento dalla Sicilia verso la Penisola italiana nega il diritto di libera circolazione e di continuità territoriale

A partire da oggi, e fino al 31 marzo 2022 (salvo ulteriori proroghe), potranno attraversare lo Stretto di Messina soltanto i cittadini che sono in possesso del Super Green Pass. Nessuna deroga è stata concessa dall’esecutivo Draghi, neppure per coloro i quali devono viaggiare lungo la Penisola italiana per motivi di salute, lavoro o studio. E’ per questo motivo che questa mattina, intorno alle ore 12.15, circa venti persone del gruppo “Disobbedienza civile”, provenienti da Messina e provincia, si sono recate all’imbarco delle navi veloci per potere andare a Reggio Calabria. Non si tratta di un gruppo di esaltati o di cittadini no-vax mossi da teorie antiscientifiche e complottiste, ma una rappresentanza di figure autorevoli, tra professori, avvocati e studenti, che al momento ha liberamente scelto di non vaccinarsi contro il Covid-19 e quindi nella simbolica data di oggi ha voluto manifestare contro le decisioni del Governo.

“Fermati dal personale della polizia, perché privi del green pass da vaccino, hanno rivendicato il loro diritto alla libera circolazione, sancito dall’articolo 16 della costituzione repubblicana, che stabilisce che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale”. I funzionari di polizia hanno replicato che avevano disposizione di non consentire ai non vaccinati di accedere alle navi, in base a un decreto del Governo. Il gruppo di cittadini ha insistito che, secondo la costituzione, un governo non può limitare con proprie disposizioni le libertà personali. Ha poi aggiunto che è oggi possibile muoversi con mezzi propri in tutte le regioni d’Italia e d’Europa, e che questo diritto è invece negato ai siciliani. A questo punto, i cittadini hanno chiesto che fosse redatta una relazione di servizio da inviare alle autorità di pubblica sicurezza, che attestasse i fatti”, si legge nel comunicato diramato dal gruppo “Disobbedienza civile” che spiega esattamente come sono andate le cose.

La polizia ha quindi proceduto a identificare alcuni dei presenti, tra i quali, la prof.ssa Eva Buttà, il professore Dario Caroniti, la musicista Maria Grazia Caffarelli, l’avvocato Emilio Fragale, la prof.ssa Cristina Oliveri, la studentessa Sonia Pantano, la prof.ssa Melissa Rodilosso, l’avvocato Michele Schinella, la prof.ssa Rosaria Scimone. “Respinti così agli imbarchi i cittadini sono tornati alle proprie attività, consapevoli che il diritto al lavoro dei pendolari e il diritto alle cure dei malati siciliani e calabresi è attualmente sospeso dal governo e che questa palese violazione dei loro diritti è avvenuta nel silenzio dell’intera rappresentanza parlamentare e l’avallo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”, concludono professori e avvocati.

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