Covid, la testimonianza di un calabrese immunodepresso: “il virus è il danno, il Green Pass la beffa”

StrettoWeb

Covid, un calabrese trapiantato scrive e StrettoWeb per testimoniare il limbo in cui si trovano i primi vaccinati con terza dose a cui tra poco scadrà il Green Pass senza possibilità di rinnovarlo

Un lettore di StrettoWeb ci ha inviato una lettera che testimonia l’ennesima aberrazione del Green Pass. Tra i primi vaccinati con la terza dose dallo scorso mese di settembre 2021, il cittadino che vive grazie a un trapianto si è affidato alla scienza ma adesso si sente tradito dalle autorità. Ecco cosa ci ha scritto:

“Caro direttore di StrettoWeb,
Sono un calabrese trapiantato che deve la propria vita alla scienza. Lo scorso settembre ho atteso con ansia l’inizio delle vaccinazioni con la dose booster e seguendo le indicazioni e i consigli dei miei medici sono andato di corsa a fare la terza dose praticamente subito, era il 23 settembre 2021. Non potevo mai aspettarmi di ritrovarmi dopo poco più di due mesi nuovamente terrorizzato dal contagio come due anni fa: sto vivendo con la mascherina ffp2, evito contatti sociali e limito molto le mie attività per un virus che per me potrebbe essere letale molto più che sulle altre persone sane su cui si manifesta ormai sotto forma di una banale influenza, e su cui è ormai appurato che tre dosi di vaccino non garantiscono alcun tipo di immunità. Ma oltre all’aspetto strettamente medico, che è comunque quello che mi preoccupa di più, io e tutti quelli come me che hanno fatto la terza dose per primi tra settembre e ottobre, andiamo incontro ad una clamorosa beffa. Infatti dal primo febbraio il mio Green Pass che dovrebbe essere “super”, avrà durata di appena sei mesi, quindi scadrà il 23 marzo. A quanto pare, alla luce delle ultime evidenze, non ci faranno fare la quarta dose un po’ perché sarebbe dannosa compromettendo il sistema immunitario eccessivamente stimolato da 4 vaccinazioni in meno di un anno, e un po’ perché i risultati delle prime tre non ci hanno dato i risultati sperati. Come farò, quindi, io, ad avere il Green Pass dopo il 23 marzo? La durata accorciata a sei mesi decisa dal governo per costringere milioni di persone a fare la terza dose poteva anche essere comprensibile, ma non ha tenuto conto di quei circa 2 milioni di italiani che tra l’altro siamo i più fragili e delicati, che avevano fatto la terza dose subito spontaneamente e che adesso si trovano fregati e non possono programmare nulla della loro vita neanche a breve termine (se volessi organizzare un viaggio a fine marzo o comunque in primavera dovrei farlo per forza all’estero, come i no vax, in quei Paesi ormai sempre più numerosi che hanno abolito ogni tipo di utilizzo del passaporto verde). E dovrò fare un tampone ogni tre giorni per andare al lavoro, proprio come i no vax?
Insomma, oltre che dal virus dobbiamo guardarci anche da leggi zeppe di bug come se fossero scritte da persone completamente fuori dalla realtà quotidiana. E così il tentativo di combattere la pandemia, oltre a non aver prodotto alcun risultato (dopo due anni siamo al punto di partenza) è diventato soltanto un’ulteriore complicazione per la vita delle persone. Mi sono fidato di autorità considerate super partes e ultra qualificate come Mattarella e Draghi, e adesso mi sento tradito e umiliato. E menomale che per mesi li hanno chiamati “i migliori”, non voglio immaginare cosa avrebbero potuto combinare “i peggiori”…!!!
Grazie se vorrà ospitare il mio sfogo e complimenti per il lavoro quotidiano della sua redazione che apprezzo molto.

Lettera firmata

Condividi