Perché quella dei contagi crollati in Germania per il lockdown ai non vaccinati è una bufala clamorosa

StrettoWeb

Il lockdown ai non vaccinati in Germania è come il Super Green Pass in Italia, quindi non è un lockdown: perché quindi il crollo dei contagi (sottostimato solo per i pochi test a Natale) nel paese tedesco è una bufala bella e buona

“I contagi calano per il lockdown ai non vaccinati”, “Chiudere i no vax funziona perché i casi sono calati”. Qui, per dirla alla reggina, l’unica cosa che è “calata” è “il latte alle ginocchia”. Far passare l’idea che il contagio in Germania sia letteralmente crollato per via del lockdown imposto ai non vaccinati sarebbe anche cosa buona e giusta. Sì, se soltanto fosse vero, però. Il messaggio che sta passando da ieri, dai maggiori media del nostro paese, è questo. E così già ce li vedo gli italiani che immaginano questi non vaccinati chiusi a casa propria, tra quattro mura, a farsi passare il cibo dalla finestra con guanti e triple mascherine e a farsi ammonire: “ti sta bene, non sei vaccinato e ora devi soffrire”.

Bene, non è così. Lo diciamo per chi già aveva iniziato a farsi qualche strana idea. Il “lockdown per i non vaccinati” in Germania, innanzitutto, NON è un lockdown, e poi non è altro che il Super Green Pass presente nel nostro paese. Praticamente in Germania e in Italia ci sono misure molto simili per vaccinati e non vaccinati. Da noi il Super Green Pass permette ai vaccinati di poter svolgere quasi tutte le attività e ai non vaccinati limita l’accesso a determinati luoghi. In Germania, invece, si chiama regola delle 2G (geimpft, genesen, cioè vaccinato o guarito). Il vaccinato e il guarito (non il tamponato) può svolgere molte più attività rispetto al non vaccinato (qui, sul sito ufficiale dell’ambasciata d’Italia a Berlino, tutte le regole). Quest’ultimo, quindi, non fa alcun lockdown, sempre se il termine lockdown richiama il significato vero e proprio originario. Il non vaccinato, in Germania, fa più o meno quello che fa il non vaccinato in Italia.

Eppure da noi la curva epidemiologica è in forte tendenza al rialzo, mentre in Germania è in discesa. Motivo? Innanzitutto, il numero di test bassissimo nel giorno di Natale, che ha scovato in Germania circa 10 mila positivi, un numero decisamente sottostimato (il 22 dicembre, con un dato tamponi più elevato, erano stati registrati 46 mila positivi) rispetto alla norma dell’ultimo periodo, anche se la tendenza nel paese tedesco è comunque in ribasso, dopo aver raggiunto il picco a fine novembre. Di seguito il grafico illustrativo.

nuovi casi in germania

Come mai, dunque, queste differenze della curva epidemiologica tra Italia e Germania nonostante le stesse regole? E’ sempre l’andamento geografico a determinare il comportamento del virus, così come ogni altro virus della stessa famiglia del Covid. Lì, in quei paesi dell’Europa centro-orientale in cui il contagio dilagava nei mesi scorsi, ora la tendenza è al ribasso. Infatti la situazione in Polonia e Repubblica Ceca è molto simile (grafici in basso). In Italia invece, così come in Spagna, Portogallo e Francia, paesi dell’Europa occidentale, il contagio sta dilagando, a fronte di un altissimo numero di vaccinazioni. E’ l’ennesima dimostrazione che il virus si comporta un po’ come vuole a prescindere da vaccinazioni e comportamenti umani. Il vaccino, e ormai lo hanno imparato anche i muri, non serve a raggiungere l’impossibile traguardo del contagio zero, ma solo a impedire la malattia grave soprattutto nei soggetti anziani e fragili. E quindi lockdown (ma non è un lockdown) ai non vaccinati e crollo dei contagi in Germania non sono altro che una coincidenza, fatti salvi i benefici del vaccino, ma non di certo ai fini del contagio.

nuovi casi in polonia

nuovi casi in repubblica ceca

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