“Le dimissioni del dott. Domenico Minniti dalla direzione sanitaria dell’ASP di Reggio Calabria offrono lo spunto ad una serie di riflessioni di carattere legale sulla efficacia della gestione manageriale del Commissario straordinario, dott. Gianluigi Scaffidi”. E’ alta tensione all’Asp di Reggio Calabria. Con un lungo comunicato, a firma del Segretario Territoriale Nicola Simone, la UILFPL chiede la revoca del mandato commissariale al dottor Scaffidi. Queste le motivazioni:
Orbene, da quanto espresso in premessa non sembra che l’attuale Commissario straordinario dell’ASP di Reggio abbia ottemperato ad alcuna delle norme sopra richiamate né rispettato la tempistica ivi prevista. Infatti, nonostante la scadenza della proroga dei termini assegnata per il raggiungimento degli obiettivi, il Commissario straordinario:
Per di più, a seguito delle dimissioni del dott. Domenico Minniti dalla direzione sanitaria, il Commissario straordinario ha provveduto ad affidare improvvidamente l’incarico di direttore sanitario facente funzioni dell’ASP di Reggio Calabria, in data 24 novembre 2021, con disposizione di servizio n. 29 (vedi allegata), al dott. Michele Zoccali, Direttore ultradecennale del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze e di cui viene disposta la continuità dell’incarico e a svolgere le funzioni connesse. Lo stesso dott. Zoccali non risulta tra coloro che hanno manifestato l’interesse all’incarico di direttore sanitario aziendale.
Inoltre, il D.Lgs. 502/92 all’art. 3 recita “Il direttore sanitario è un medico che non abbia compiuto il sessantacinquesimo anno di età…………..omissis…………”.
E’ opportuno segnalare allo scopo il superamento dell’età pensionabile del dott. Zoccali (67 anni) e il recente e tempestivo provvedimento di mantenimento in servizio fino a 70 anni, probabilmente per garantire al Sig. Commissario straordinario il necessario supporto alla sua inopportuna quanto inefficace gestione dell’ASP di Reggio Calabria. Il provvedimento di mantenimento in servizio ha determinato per evidente disparità di trattamento, sconcerto tra quei dirigenti medici che attendono da mesi e nell’assoluto silenzio di vedersi confermare l’istanza di mantenimento in servizio.
Eppure, in merito alle capacità gestionali ed organizzative, il dott. Zoccali si è distinto negli ultimi anni per inefficienza, indifferenza, approssimazione e fallimento nella gestione della vicenda ultraventennale che ha coinvolto le strutture psichiatriche della Provincia di Reggio Calabria.
Con i lavoratori delle Cooperative sociali minacciate dal fallimento, hanno dovuto fare ricorso alla Magistratura per garantire una realtà lavorativa ed economica a parecchie famiglie interessate, con una continua situazione di disagio manifestata fin dai primi anni del 2000.
Le direzioni generali pro-tempore dell’ASP di Reggio Calabria e il Dipartimento di Salute mentale, nella persona del plenipotenziario direttore, dott. Zoccali, nonostante lo spreco di ingenti risorse non hanno saputo fornire adeguate risposte al bisogno degli assistiti, abbandonando per decenni il settore della Psichiatria in uno scenario drammatico senza la definizione di un processo specifico di accreditamento sganciato dalla gestione impropria del Dipartimento di Salute Mentale.
Questa segreteria provinciale invoca, pertanto, l’intervento del Governatore della Calabria al fine di imporre il cambio di marcia che segni l’avvio di un vero cambiamento con segnali di forte credibilità, incentrato nel concreto rispetto delle regole, attraverso l’adozione di provvedimenti forti ma che segnano il passo di una nuova cultura incentrata sulla legalità e sulla moralizzazione della società, concetti oramai scomparsi in Calabria a causa del perpetuarsi di una classe dirigente inefficace e sempre più protesa al raggiramento delle procedure legali, permeata alle lobby’s politico-mafiose di cui sono piene le cronache regionali calabresi.
Per quanto evidenziato in premessa e considerata l’inadeguatezza manageriale manifestata dall’attuale Commissario straordinario si richiede l’urgente revoca del mandato commissariale con decorrenza immediata e ancor prima dell’aggiornamento del piano di rientro e dei programmi operativi per arrivare alla gestione ordinaria entro il 2024, per come previsto dall’emendamento presentato al Senato.
La sanità calabrese è l’area che necessita di regole concretamente autorevoli, restrittive, mirate soprattutto alla verifica straordinaria dell’efficienza e regolarità degli atti amministrativi dei direttori generali, del rinnovo dei vertici dirigenziali e delle figure apicali delle aziende sanitarie ed ospedaliere, procedendo con l’immediata revoca in caso di esito negativo alla decadenza dei direttori generali ed alla contestuale risoluzione del contratto di lavoro dei dirigenti di struttura complessa ultradecennali, sui quali gravano procedimenti interdittivi e restrittivi emessi dall’Autorità giudiziaria per vicende collegate a reati contro la pubblica amministrazione e che sono stati la causa della polverizzazione dei servizi sanitari calabresi e dell’indebitamento fuori misura delle aziende sanitarie.