Sanità in Calabria, FIL scrive al Commissario Occhiuto: “ecco tre spunti per il Piano di rientro”

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“Vogliamo dunque fornirle alcuni spunti di riflessione per il percorso che dovrà intraprendere, relativi ad una semplificazione del sistema sanitario calabrese, troppo frammentato tra Aziende Provinciali e Aziende Ospedaliere”, spiegano in una nota il Segretario Regionale Sergio Marino e il Commissario Nazionale Giuseppe Martorano

L’associazione FIL/CNAL di Reggio Calabria scrive una lettera al neo presidente di Regione eletto Roberto Occhiuto. In una nota firmata dal Segretario Regionale Sergio Marino e dal Commissario Nazionale Giuseppe Martorano si pone l’accento sulla Sanità in Calabria, essendo il governatore nominato anche Commissario ad acta. “Abbiamo accolto con soddisfazione la Sua nomina quale nuovo Commissario per la Sanità in Calabria – si legge – : da tempo abbiamo segna lato i guasti provocati da un sistema commissariale che ha tentato di importare un modello di sviluppo da esperienze del tutto diverse dalla nostra realtà finendo, nei fatti, con il distruggere il poco di buono che avevamo senza peraltro riuscire a fornire soluzioni alternative; il tutto ovviamente a discapito dei servizi offerti al cittadino calabrese. Avevamo segnalato ai suoi predecessori la necessità di una organicità di interventi che non poteva tradursi semplicemente in tagli lineari alla spesa sanitaria ma doveva accompagnarsi ad una razionalizzazione delle risorse strutturali ed umane: il tutto purtroppo è rimasto inascoltato facendo di noi facili “Cassandre” allo scoppio della pandemia da Covid-19”.

“Oggi vediamo la possibilità di una vera ripartenza, anche per la Sua conoscenza della realtà calabrese che, insieme alla Sua determinazione, costituisce sicuramente un valore aggiunto. Vogliamo dunque fornirle alcuni spunti di riflessione per il percorso che dovrà intraprendere, relativi ad una semplificazione del sistema sanitario calabrese, troppo frammentato tra Aziende Provinciali e Aziende Ospedaliere”, prosegue il comunicato che poi presenta alcuni spunti su cui ragionare:

  • immaginare 3 macro aree in cui dividere la Regione, con l’accorpamento di tutti i presidi ospedalieri in un’unica azienda sanitaria ospedaliera (A.S.O.). Aziende costituite dagli ospedali della città e da tutte le strutture ospedaliere insistenti nell’area di riferimento;
  • affidare alle aziende sanitarie provinciali, che diventano territoriali (A.S.P.T.), il compito della medicina preventiva e la gestione delle case della salute. Alle aziende sanitarie provinciali sono attribuite le competenze di assistenza medico-generica, pediatrica, specialistica ambulatoriale interna, farmaceutica territoriale e convenzionata, igiene pubblica, medicina legale, assistenza psichiatrica, consultorio, assistenza ai tossico dipendenti, medicina del lavoro, igiene degli alimenti, medicina di veterinaria, nonché le competenza relative ai rapporti giuridici ed economici con il privato accreditato ed ogni altra competenza in materia di assistenza sanitaria territoriale;
  • l’istituzione di un Centro Unico di spesa che consentirebbe di limitare sprechi e tenere sotto controllo i bilanci. Restiamo a Sua completa disposizione per un confronto aperto e costruttivo.
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