Reggio Calabria, la situazione Covid: ricoverata anziana coppia di Sant’Alessio, 190 bambini in dad a Mosorrofa. Il medico: “più contagi tra i non vaccinati ma stanno tutti bene e li sto curando a casa”

StrettoWeb

Reggio Calabria, il punto della situazione Covid: pochi ricoverati in ospedale, uno solo in terapia intensiva. Aumentano i casi a Mosorrofa e tutti i 190 studenti della scuola finiscono in dad, ma nessun positivo sta male: sono curati regolarmente a domicilio dal medico del paese come più del 96% di tutti i contagiati da questo virus

Dopo l’ondata di Agosto-Settembre che aveva visto un netto aumento dei contagi di Covid-19 e, di conseguenza, anche del numero di ricoverati che a Reggio Calabria avevano superato quota 100 presso il GOM, la situazione epidemiologica è migliorata nel mese di Ottobre e rimane contenuta anche adesso, in pieno Novembre. I casi sono nuovamente in aumento da una settimana, ma la crescita dei contagi è limitata e non sta ancora provocando alcuna criticità. In tutta la Provincia di Reggio Calabria, su 550 mila abitanti, i ricoverati sono attualmente appena 41, di cui soltanto uno in terapia intensiva. Si tratta di un uomo di Sant’Alessio in Aspromonte, piccolo borgo della vallata del Gallico sulle colline del capoluogo. L’uomo, di 79 anni e con gravi patologie pregresse, non era vaccinato così come la moglie, che è ricoverata in condizioni meno serie nel reparto di pneumologia (anche lei con gravi malattie antecedenti al contagio). La coppia si è contagiata in ambito familiare: a Sant’Alessio non c’è alcun focolaio e i due anziani ricoverati sono gli unici due casi del paese, come conferma il Sindaco Stefano Calabrò che ai microfoni di StrettoWeb fornisce la notizia dell’impegno dell’Amministrazione Comunale per la somministrazione della terza dose. Calabrò, da vaccinato, ha avuto il Covid ad agosto ed è particolarmente attento alle misure e precauzioni da adottare per contrastare la pandemia: “mascherine, igiene e distanziamento rimangono cautele necessarie per fronteggiare l’emergenza, evitando affollamenti incontrollati e situazioni pericolose“.

La stessa cautela predicata dalle autorità è quella che ha deciso di adottare il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale San Sperato Cardeto, dott.ssa Anna Currà, che ha disposto la didattica a distanza per tutti i 190 alunni della scuola di Mosorrofa dopo che due classi erano finite in quarantena, come da protocolli ministeriali, per un caso in una classe dell’asilo e tre casi in una classe della media, oltre a un caso in un membro del personale scolastico. “I casi sono aumentati e abbiamo disposto, grazie alla validissima collaborazione dell’Asp che ci sta supportando egregiamente, il monitoraggio sanitario. Faremo i tamponi a tappeto e intanto ho ritenuto giusto disporre la dad in modo precauzionale e temporaneo, anche perchè molti alunni per venire a scuola prendono il bus e voglio evitare che il virus si diffonda ulteriormente“. Parlare di “focolaio” è esagerato, ma a Mosorrofa i casi sono aumentati negli ultimi giorni “anche se non sappiamo se tutto è iniziato dalla scuola o al contrario il virus è arrivato nella scuola dalle famiglie; di certo riscontriamo un aumento dei casi in modo particolare nei non vaccinati. Nessuno, comunque, sta male: sto curando tutti a domicilio, qualcuno ha una febbricola, niente di più, e non c’è nessun ricoverato” spiega il medico condotto del paese, dott. Nino Iaria. Non è una novità: più del 96% dei contagiati, sia a livello regionale che a livello nazionale, non necessita di ospedalizzazione e supera il Covid come una banale influenza rimanendo nella propria abitazione. Non c’è, quindi, alcuna situazione di emergenza e a Reggio il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale è estremamente basso. La nuova ondata che sta colpendo in modo molto pesante l’Europa, con contagi in tutti i Paesi del continente, coinvolge in modo significativo il Nord Italia ma – proprio come un anno fa – tiene ai margini il Sud. Almeno per ora.

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