Reggio Calabria, Enzo Vacalebre sul caso Miramare: colui che denunciò in Procura promette ancora battaglia

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Il legale del Sindaco Falcomatà lo ha definito “uno dei principali nemici” all’interno del Processo Miramare, che ha portato alla condanna ad 1 anno e 4 mesi in primo grado di giudizio per il primo cittadino di Reggio Calabria

“Oggi sono molto felice perché è il compleanno di mia figlia Virginia. Oggi sono anche molto triste. Reggio Calabria ha perso tutto a causa dei soliti 4 peracottari! Non finirà qui il mio percorso. Ho taciuto, per tanto tempo, perché era il momento di tacere. Mi opporrò alla sentenza odierna fino a quando saranno emesse le giuste condanne, in funzione dei crimini commessi contro la mia Città adottiva. Nel bene e nel male, ho messo sempre la mia faccia. Con nome e cognome”. A commentare così la sentenza sul caso Miramare è stato Enzo Vacalebre, rappresentante del movimento “Alleanza Calabrese” che nel 2015 presentò l’esposto alla Procura su presunte irregolarità nell’affidamento dell’Hotel di Viale Matteotti.

Storico uomo di destra, promette di continuare a dare battaglia perché, a suo dire, quanto emesso dai giudici non basta per rendere giustizia. “In funzione del mio cognome, del pensiero trasmesso e dell’educazione ricevuta, giusti o sbagliati siano stati, ho sempre perorato la mia libertà. Alla luce di tutto ciò la mia battaglia continuerà. Contro tutto e contro tutti che desiderano, pedissequamente, lavorare solo per i propri interessi alle spalle dei miei concittadini. Reggini. Bovesi. Calabresi. Meridionali. Italiani”, conclude Enzo Vacalebre nel suo post pubblicato sui social. Ci fu anche lui tra gli organizzatori del sit-in successivo alla delibera della giunta con la quale due locali del Miramare furono affidati all’associazione “Il Sottoscala” di Paolo Zagarella. Sull’accusa di falso, però, il giudice ha affermato che “il fatto non sussiste”, ma Vacalebre non ci sta e si farà ancora sentire nelle sedi opportune.

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