Trasporto pubblico locale: arrivano i fondi del Pnrr, ma Reggio Calabria e Messina restano senza progetti

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Metrò e trasporto pubblico locale, arriva il via da 4,3 miliardi dal Pnrr per le città: nella ripartizione delle risorse che arrivano dal Piano di ripresa e resilienza favorite Firenze, Bologna, Palermo, Catania e Taranto, escluse le due città dello Stretto e Torino

E’ arrivato il via libera nel mese di novembre, in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), al riparto tra le Regioni di 3,6 miliardi di euro per interventi di sviluppo e potenziamento del trasporto rapido di massa (metropolitane, filobus e tramvie) e all’assegnazione di 836 milioni di euro per lo sviluppo delle ferrovie regionali. Gli schemi di due decreti del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, sono stati approvati ad inizio mese dalla Conferenza Stato-Regioni e dalla Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti territoriali). Nella ripartizione delle risorse va meglio a Firenze, Bologna, Palermo, Catania e Taranto, anche per le riserve Sud, mentre va meno bene per importo complessivo a Milano e Napoli. Tuttavia, balza all’occhio che nessuno degli interventi previsti riguarda Messina e Reggio Calabria, ed anche Torino è assente da questa lista. Come si legge in un approfondimento pubblicato dal Sole 24 Ore, “pesano, ovviamente, nella scelta di queste opere proprio lo stato della progettazione e i tempi di realizzazione, che dovevano essere compatibili con il Pnrr per evitare di perdere i fondi. Per questo qualche città ha inserito l’acquisto di treni, tram e bus. Già approvati – in un elenco a parte – anche 189 milioni aggiuntivi per le manutenzioni”.

Qui l’elenco degli interventi per il potenziamento del trasporto rapido di massa previsti nello schema del decreto che ha ricevuto l’intesa della Conferenza Unificata

Se per Reggio Calabria la notizia potrebbe anche non stupire, visto che si tratta per lo più di progetti per il potenziamento di metropolitane e filobus, per Messina la notizia colpisce maggiormente perché di interventi destinati ai tram nelle idee del Governo ce sono presenti diversi. Come non ricordare nel marzo del 2019 l’uscita del Sindaco Cateno De Luca che annunciava un progetto rivoluzionario per il tram cittadino: “siamo preparando un progetto di circa 100 milioni di euro per riqualificare la linea tranviaria” con gli obiettivi di “liberare la cortina del porto dalla linea tranviaria; eliminare le attuali barriere che hanno squartato la città; ripristinare i sottoservizi e la raccolta acque piovane; prolungare la tratta fino all’Annunziata a servizio della cittadella universitaria; riqualificare le attuali carrozze aumentandone il numero in funzione; collaudare tutta la tratta non essendo stata collaudata gran parte dell’attuale linea tranviaria”.

Quindi, mentre Messina resta a bocca asciutta, Milano incassa cinque interventi per un totale di 156,5 milioni. L’intervento più grande riguarda l’acquisto di 14 tram bidirezionali per la linea 7. Roma con due interventi (tram Termini-Vaticano-Aurelio e tranvia di via Palmiro Togliatti) fa 220 milioni. A Napoli vanno dieci interventi (compreso uno per la città metropolitana) ma il totale si ferma a 179,3 milioni. A brindare sono soprattutto Bologna e Firenze che incassano 222 milioni ciascuna, rispettivamente per la linea Corticella-Maggiore e per la tratta Le Piagge-Campi Bisenzio sulla linea 4.2 e poi altri 150 milioni ciascuna come integrazione a interventi già programmati (rispettivamente linea rossa e linea 3). Al sud le città che incassano la tranche maggiore sono Palermo (504,4 milioni totali) e Catania (317 milioni) mentre a Bari arrivano 159 milioni e a Taranto 264,6 milioni. Tra gli interventi per il potenziamento delle linee ferroviarie regionali inseriti nel decreto che ha avuto l’intesa della Conferenza Stato-Regioni, in una nota viene specificato che ai 835 milioni di euro vanno sommati anche quelli destinati per i 5 Km dell’intervento della “Linea Rosarno-S. Ferdinando: Adeguamento PRG impianti di Rosarno e San Ferdinando”. Progetto inserito nel Contratto di Programma (c.d CdP) MIMS – RFI.

Ma questo piano da 4,3 miliardi è solo la prima tranche di una strategia per le città che prevede altri 4,7 miliardi nella legge di bilancio per dare continuità agli investimenti nei trasporti rapidi di massa: fondi che saranno spesi fino al 2033. Subito dopo l’approvazione della legge di bilancio arriverà anche il decreto di ripartizione per questi 4,7 miliardi stanziati con il fondo infrastrutture nazionale previsto in manovra. Lo schema di massima di suddivisione messo a punto dal ministero delle Infrastrutture dovrebbe andare a premiare stavolta le grandi città metropolitane del centro-nord (insieme a Napoli) che hanno interventi più pesanti e hanno bisogno di più tempo per progettare. In particolare 3,7 miliardi dei 4,7 totali andranno a Genova, Milano, Torino, Roma e Napoli. Chissà che almeno in questa seconda tranche finanziaria qualcosa non spetti anche per Messina e Reggio

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