Messina, i familiari di Augusta Turiaco pretendono la verità: morta dopo il vaccino Astrazeneca, “ma la Procura non ha ancora risposto”

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Il responso ufficiale non è arrivato, ma si è scoperto che nel sangue della donna c’erano i pericolosi anticorpi anti-PF4 (o anti piastrine), che possono provocare una trombosi venosa cerebrale

Non si è ancora fatta luce sulla morte di Augusta Turiaco, insegnante di Messina deceduta lo scorso 31 marzo, venti giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. “Ancora oggi si attende la perizia della Procura”, fanno sapere con una lettera i familiari. Come affermato in un servizio di Report, si è scoperto che nel sangue della donna c’erano i pericolosi anticorpi anti-PF4 (o anti piastrine), che possono provocare una trombosi venosa cerebrale. Queste scoperte sono sostenute dagli studi del prof. Andreas Greinacher, immunologo di fama internazionale che ha appunto studiato gli effetti avversi del farmaco di AstraZeneca, il quale ha riscontrato questi effetti nei suoi pazienti che hanno sviluppato grave trombocitopenia e trombosi diffuse in sedi atipiche in seguito all’inoculazione di questo vaccino a vettore adenovirale.

“Augusta non può e non deve essere una “morte indefinita”, ma va chiarita la correlazione con il vaccino Astrazeneca, oggi non più somministrato in gran parte d’Europa, Italia compresa. Augusta appartiene ancora a quel numero, non più così esiguo, di soggetti non ancora “riconosciuti” dallo Stato, che però hanno nomi e cognomi, volti e vite spezzate, sogni e progetti interrotti, e lasciano i loro affetti nel più profondo sconforto. Tutto ciò non fa altro che aggiungere dolore su dolore, meritiamo chiarezza, trasparenza e giustizia, meritiamo di conoscere perché e di cosa è morta – dicono Paolo ed Helga Turiaco i genitori novantenni di Augusta, che hanno chiesto alla magistratura di chiarire la vicenda insieme al marito e ai figli della docente – . Per noi questo silenzio da parte della Procura di Messina è inspiegabile e ingiustificabile”.

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