Covid in Calabria: “non c’è nessun allarme e né tantomeno un peggioramento”, i DATI degli ospedali di Cosenza e Catanzaro

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I dottori Pasqua e Cosco fanno il punto della situazione Covid sugli ospedali Annunziata e Pugliese: “stiamo reggendo bene. Ce l’abbiamo fatta un anno fa, ce la faremo anche stavolta”

La situazione Covid in Calabria rimane sotto controllo e al momento non desta alcuna preoccupazione. “Abbiamo 4 ricoverati in Terapia Intensiva, esattamente come dieci giorni fa. Si tratta di pazienti non vaccinati. I ricoveri in Terapia Intensiva, dunque, non risentono dell’aumento dei ‘positivi’ al Covid in Calabria”, è quanto afferma all’AdnKronos il dottor Pino Pasqua, direttore dell’Unità operativa complessa Terapia Intensiva e Rianimazione dell’ospedale Annunziata di Cosenza, nonché direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza. “I numeri non aumentano – spiega il dottor Pasqua – , i vaccinati che si contagiano, infatti, non hanno grossi problemi, vanno in Malattie Infettive o in Pneumologia, solo i non vaccinati corrono potenzialmente il rischio di arrivare in Terapia Intensiva”. “Sicuramente – conclude – c’è una pressione maggiore, ci sono dei focolai, il rischio di un peggioramento c’è, quindi non bisogna abbassare la guardia, questa è la cosa più importante”.

E se la situazione a Cosenza è tranquilla, lo stesso si può anche a Catanzaro“Abbiamo 8 pazienti ricoverati in reparto, uno in meno rispetto a dieci giorni fa, e un solo paziente in Terapia intensiva, esattamente come dieci giorni fa. La situazione, dunque, è stazionaria. Stiamo reggendo bene. Ce l’abbiamo fatta un anno fa, ce la faremo anche stavolta”, afferma dal suo canto il dottor Lucio Cosco, primario Malattie infettive dell’ospedale Pugliese. “Complessivamente, dunque, non c’è nessun allarme né tantomeno un peggioramento – spiega il dottor Cosco – , stiamo tenendo bene, e a fronte di un aumento di ‘positivi’, la situazione regge, anche perché ora i positivi, nella maggiora parte dei casi, sono giovani, e i giovani, com’è noto, vanno incontro a una progressione minore della malattia”.

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