Trieste, città in mano ai No Green Pass: “se non sarà abolito bloccheremo il porto”

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Il capoluogo del Friuli è una delle città in cui si percepisce maggiormente il dissenso nei confronti della Certificazione Verde: le manifestazioni si sono verificate nel pomeriggio di oggi e proseguiranno nei prossimi giorni

Trieste paralizzata nuovamente questo pomeriggio per le proteste dei No Green Pass. Percorso diverso dalle precedenti manifestazioni, con un serpentone iniziato sulle rive cittadine e aperto dai lavoratori portuali, di Trieste e di Monfalcone, che hanno acceso fumogeni oltre a esporre grandi cartelli contro la Certificazione Verde e lanciato cori contro il Premier Draghi e il Ministro Speranza. Presenti anche delegazioni di tassisti, sanitari, ferrovieri, personale del mondo della scuola, di grandi aziende del territorio e commercianti. “Se il 14 sera – hanno spiegato gli organizzatori al megafono – resterà in vigore il green pass, il giorno dopo fermeremo molte attività a Trieste, a partire da tutti i varchi del porto”. Il Governo sta seguendo con molta attenzione la vicenda, in quanto quello triestino è uno degli scali portuali più importanti d’Italia e d’Europa, un eventuale blocco dei mezzi potrebbe provocare una paralisi a livello nazionale, e non solo.

E proprio i lavoratori dello scalo sono stati tra i più rumorosi durante la protesta, che li ha visti scendere in piazza dopo le richieste, non accolte, di poter garantire a tutti tamponi gratuiti all’ingresso a partire dal 15 ottobre. Come si apprende da fonti locali, nel corteo anche alcuni cartelli con scritte di solidarietà a chi è già stato sospeso dal lavoro perché ha rifiutato sia il vaccino che il tampone, messaggi diretti in particolare ai sanitari. Tra i partecipanti, in testa alla marcia anche Ugo Rossi, esponente cittadino del Movimento 3V, candidato sindaco al primo turno delle elezioni, dove ha raccolto solo il 4% dei voti ma che punta adesso a entrare nel consiglio comunale. Portando in aula sempre il forte no al green pass, che è stato il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale, oltre a cortei e comizi già promossi in città.

Durante la manifestazione sono stati distribuiti anche diversi tipi di volantini, testi sulla costituzione, sulla carta universale dei diritti dell’uomo o fogli dove il vaccino viene definito “farmaco sperimentale” e dove anche i tamponi vengono criticati, come “inutili e dannosi”. Al grido “no green pass” il corteo si è mosso lentamente, per raggiungere una delle piazze centrali della città, dove nel tardo pomeriggio si concluderà la mobilitazione con ulteriori slogan. Secondo alcuni degli organizzatori i partecipanti sarebbero 20mila, ma i numeri ufficiali non sono ancora stati forniti dalle forze dell’ordine, che hanno monitorato la protesta con mezzi e agenti.

Corteo No Green Pass a Trieste, Digos: “presenti più di 10 mila persone”

“Più dell’altra volta, 10-12mila persone”. E’ la stima di un funzionario della Digos di Trieste che prende le misure della mobilitazione ‘no green pass’, straordinaria per un lunedì lavorativo, che segue lo sciopero generale nazionale dei sindacati di base. Rispetto a due venerdì fa, quando a scendere in piazza e a “scippare” la manifestazione agli organizzatori sono stati i lavoratori portuali, il corteo si è arricchito oggi di molti lavoratori delle grandi aziende, contrari all’introduzione del certificato verde obbligatorio nei luoghi di lavoro. Il corteo si muove lentamente lungo le rive, diretto in piazza Unità, dove tuttavia si sta ancora smontando il Villaggio Barcolana, conclusasi ieri, e dove numerose forze dell’ordine si sono posizionate davanti alla Prefettura e alla presidenza della Regione.

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