Riforma fiscale, Salvini: “Lega non firmerà, delega è patrimoniale nascosta. Crisi di Governo? Escano Letta e Conte”

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Il segretario della Lega conferma lo stop alla delega fiscale sugli immobili

“Questa è una patrimoniale. Non ci sarà mai il sostegno della Lega. Non firmo una cambiale in bianco ad un ministro che dice che si deciderà nel 2026”Matteo Salvini conferma la linea dura contro il governo, di cui anche la Lega fa parte, e la decisione del Consiglio dei ministri di martedì di approvare la delega fiscale. “Io sono ottimista e conto che il Parlamento rispetti il mandato che ha avuto: abbiamo dato la fiducia al governo Draghi per abbassare le tasse non per aumentarle, lo stesso presidente Draghi a Confindustria ha detto ‘è il momento di ridare soldi agli italiani non di prenderli’, quindi non mi basta il fatto che il ministro Franco mi dica ‘eh ma chi ci sarà fra qualche anno vedrà che cosa fare’. Io non ti do una delega in bianco perché fra qualche anno tu mi vada a fregare, questa è una patrimoniale nascosta. Ogni possibilità attuale o futura di un aumento della tassa sulla casa non potrà mai avere il sostegno della Lega”, ha sottolineato. Lega fuori dal Governo? “No, fuori da che cosa? Se vogliono – ha replicato Salvini – escono Letta e Conte. Il Parlamento ha dato la fiducia al presidente Draghi per abbassare le tasse, non per aumentarle”.

“Io parlo di tasse e del perché la Lega non darà ma il suo ok a una aumento di tasse, partendo da quello che c’è scritto”. Nella delega fiscale approvata ieri dal Consiglio dei ministri, ha spiegato il segretario leghista Matteo Salvini, in una dichiarazione rilasciata nei pressi del Senato davanti a giornalisti e telecamere, “nel comma 2 dell’articolo 7, lettere a e b, c’è il perché la Lega non ha votato. C’è un aumento possibile delle tasse sulla casa”, laddove si parla di “rendita attualizzata” e di “meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane”. “Io sono in questo governo – ha detto ancora Salvini – per ridurre le tasse, non per aumentare le tasse, soprattutto su un bene primario come la casa. Otto italiani su dieci sono proprietari della casa in cui vivono, l’Imu già oggi porta nelle casse dello Stato 22 miliardi di euro, le tasse in genere sulla casa arrivano a portare nelle casse dello Stato 40 miliardi di euro. Io non firmo un assegno in bianco e non mi basta che il ministro dell’Economia mi dica ‘eh ma gli aumenti ci potranno essere dal 2026’. Per quale motivo io durante il Covid con tante famiglie in difficoltà devo approvare una norma che mi metta su nero su bianco che le tasse sulla casa – attenzione, sulla casa, sugli immobili, e sulle unità immobiliari urbane, sulle rendite: questa è una patrimoniale. Questa è sostanzialmente una patrimoniale su un bene già ipertassato, fra i più tassati in Europa”.

“Noi – ha proseguito Salvini – contiamo che il Parlamento, che può intervenire, modifichi questi passaggi, tolga qualsiasi ipotesi di riforma del catasto e di patrimoniale sulla casa dalla delega fiscale. Ci va bene il passaggio che porta all’emersione degli immobili abusivi, ci sono più di un milione di immobili in Italia che non esistono, immobili fantasma, quindi il passaggio che porta all’emersione del nero e a quello che è abusivo a pagare va benissimo. Ogni possibilità attuale o futura di un aumento della tassa sulla casa non potrà mai avere il sostegno della Lega”. “Io penso che il sostegno della Lega al Governo non è in discussione – ha ribadito il leader leghista – quando si tratta di tagliare le tasse. Se qualcuno vuole provare, perché ce lo chiede l’Europa, ad aumentare le tasse soprattutto su un bene primario come la casa, il sostegno della Lega non ci sarà mai”.

“Quindi contiamo – ha spiegato Salvini – che il Parlamento tolga questi passaggi che, a detta di Confedilizia, ma di tanti sindaci, di tanti governatori, economisti, docenti universitari, si prestano a un aumento delle tasse sulla casa. Poi tiriamo dritto sul taglio dell’Irap, sull’abbassamento dell’Iva, sulla revisione degli scaglioni Irpef; e un impegno che chiedo personalmente al presidente Draghi, glielo chiesi già nel marzo scorso e siamo arrivati ottobre, è un intervento risolutivo sulle cartelle esattoriali. Perché ci sono 120 milioni di cartelle esattoriali di Equitalia che rischiano di essere una mazzata definitiva nella ripresa post Covid per famiglie e imprese. Quindi, basta togliere questi due commi dalla delega fiscale e facciamo un buon servizio al Paese non alla Lega”. Il leader della Lega esclude quindi una crisi di Governo, anche se premette: “il sostegno al governo della Lega non è in discussione, quando si tratta di tagliare le tasse. E ripeto che se qualcuno vuole provare a aumentare le tasse, perché ce lo chiede l’Europa, il sostegno della Lega non ci sarà mai”.

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