Green Pass, le proteste iniziano dai porti di Genova, Trieste e Ancona: “operatività nulla, gli scali non stanno funzionando” [FOTO]

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    Foto di Luca Zennaro / Ansa
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StrettoWeb

I portuali si sono ritrovati alle prime luci dell’alba: era stato preannunciato nei giorni scorsi lo sciopero per l’introduzione dell’obbligo del Green Pass per poter lavorare

Un presidio di lavoratori ha bloccato il Porto di Genova. La giornata di proteste contro l’introduzione dell’obbligo di Green Pass anche nel mondo del lavoro inizia come era stato preannunciato. Le operazioni portuali al varco Etiopia sono totalmente ferme, anche il varco Pra è presidiato. Al momento l’operatività dello scalo ligure è nulla. Al terminal, invece, nessun particolare problema. All’esterno della palazzina che ospita gli uffici permane il presidio dei lavoratori senza Certificazione vaccinale mentre una cinquantina di camalli, che stamani stazionavano davanti ai cancelli, sono entrati. Alcune decine di portuali e non solo stanno stazionando davanti alle transenne, poste davanti all’accesso al varco. I camion che devono entrare, sono costretti ad accedere ad un altro varco, quelli che già si trovavano all’interno vengono invece fatti uscire. L’iniziativa dei portuali genovesi è stata decisa perché non si è riuscita ad ottenere la gratuità dei tamponi per tutti. Diverso rispetto a Trieste, dove i lavoratori hanno scelto di non fare trattativa e per loro l’unica soluzione è l’abolizione del Green Pass.

Una parte, la più consistente, degli oltre trecento partecipanti al presidio organizzato dal sindacato Cub davanti alla Prefettura di Genova per manifestare contro l’introduzione dell’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro si è diretta in corteo verso il varco portuale nel quartiere di Sampierdarena, il ponte Etiopia, dove da stamattina è in corso un blocco di protesta. Un’altra parte si è diretta verso la sede dell’azienda del trasporto locale Amt in via Bobbio, dove è in corso un presidio dei lavoratori contrari al Green pass. Continua comunque il presidio davanti alla Prefettura in attesa di un incontro tra una delegazione di manifestanti e il prefetto.

Nel frattempo, proprio a Trieste, Stefano Puzzer, il leader del sindacato autonomo che ha organizzato la manifestazione no green pass al porto, sostiene che lo scalo è bloccato: “ottocento lavoratori sono fuori e un centinaio dentro, di fatto il porto oggi non sta funzionando”. “Sono entrate pochissime persone, della mia azienda solo due persone”, spiega all’agenzia di stampa Agi Michele Bussoni, un altro dei portuali. “Che il porto non funzioni si capisce dalle gru ferme e dal fatto che alcune navi sono state spostate in altri porti”. Chiara Bottazzo, presidente dell’Associazione agenti e mediatori marittimi della provincia di Venezia, parla invece di una situazione al momento regolare. “Le navi stanno entrando regolarmente in Porto – dichiara – al momento non abbiamo sentori di problemi. Vedremo se cambierà qualcosa dopo le 8”. Dei 180 lavoratori che operano nello scalo marittimo (120 dipendenti, 30 portuali di Chioggia e 30 esterni) tutti, con una sola eccezione, sono regolarmente in servizio.

Clima di protesta anche nell’area Fincantieri ad Ancona, dove sarebbero circa 500 le persone non vaccinate, tra lavoratori diretti e in appalto. A fare i conti è Tiziano Beldomenico, segretario della Fiom Cgil Marche, che poche ore fa si era detto molto preoccupato dalla situazione nell’area portuale in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro pubblici e  privati. “Il sindacato dei metalmeccanici è sempre stato favorevole al vaccino – spiega Beldomenico – ma quello dei lavoratori no vax è un problema reale. In Fincantieri tira una brutta aria e venerdì tutte queste persone dovranno organizzarsi in qualche modo per lavorare. D’altro canto Fincantieri ha mostrato una chiusura totale: non pagherà i vaccini e ha chiuso l’area che era predisposta per fare i tamponi. Si entra solo con il green pass e questo crea non pochi problemi. Credo, inoltre, che pagare 120 euro al mese di tamponi, dati gli stipendi dei portuali, non sia cosa da tutti”. Le attività in questo momento al porto sono bloccate, i manifestanti da questa mattina stanno presidiando l’ingresso dello scalo.

Genova, continuano le proteste: al porto fermati i camion

Blocco dei portuali e autotrasportatori anche in via Albertazzi, uno dei passaggi verso il porto passeggeri di Genova. Le auto di chi deve imbarcarsi vengono fatte passare, fermi i camion. L’iniziativa rientra nelle proteste contro l’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro. Anche qui un nutrito gruppo di portuali presidia la zona. Intorno a mezzogiorno un gruppo di No Green pass ha bloccato la rampa d’accesso della Sopraelevata, la principale arteria di Genova che porta dal ponente cittadino al centro. I manifestanti sono una cinquantina.

No Green Pass, il Prefetto di Trieste: “oltre 6mila davanti a porto”

Sono diventati oltre cinquemila i partecipanti alla manifestazione ma continuano ad arrivare persone, che affollano l’ampia area davanti al Varco 4 del porto di Trieste. Spesso qualcuno intona slogan come “Liberta’ ” oppure “No green pass” o ancora altri contro il Governo Draghi. La conferma arriva dal prefetto di Trieste Valerio Valenti: sono “oltre seimila e in continuo aumento” le persone presenti alla manifestazione no green pass davanti al porto di Trieste. Il Prefetto ha poi ribadito che i promotori saranno denunciati perché è uno sciopero “illegittimo”. In realtà, nei porti di Trieste e Monfalcone (Gorizia), resta valido lo sciopero di Clpt, che si svolgerà così a norma di legge: per i lavoratori giornalieri o con orario spezzato, per l’intero orario di lavoro dal 15 alla mezzanotte del 20 ottobre; per i lavoratori a turni, dal primo turno del 15 ottobre fino alla fine dell’ultimo turno iniziato il 20 ottobre.

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