Reggio Calabria, Siclari: “Amalia Bruni pioniera dello Scientifically Correct”

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Ernesto Siclari: “Reggio Sette Punto Zero non ci sta. E punta su chi parla alla gente e la ascolta, su chi vive di una formazione culturale e politica vera”

“La crisi della politica, forse indotta, forse frutto di autodelegittimazione, ha aperto scenari inquietanti sullo sfondo della gran parte del fronte sinistro italiano, se è vero come è vero che soprattutto il Partito Democratico arruola ormai con sistematica periodicità personaggi di spicco – autorevoli, per carità, ma nei rispettivi settori di esercizio professionale -, spaziando nel mondo giudiziario senza disdegnare il carrozzone dello show telematico, tra un urlo di un rapper e qualche sardina di turno. Tutto tranne che politica”. E’ quanto scrive in una nota il Presidente di Reggio 7.0, Avv. Ernesto Siclari. “Tanto è il risultato di quella antipolitica da salotto elitario partorita dalla rivoluzione giudiziaria degli anni ’90 che ha rivoltato un sistema di partiti che durava da oltre cinquant’anni e che aveva bisogno di rinnovamento di fronte al tramonto di un intero ormai esaurito ciclo. Ed ecco spuntare nuove e pericolose forme di populismo emerse dal manettarismo pentastellato, riuscite a diventare perfino forza di governo, col rischio di deviare verso una antidemocratica e incostituzionale deriva giustizialista un Paese che non smette di vederne (e subirne) di tutti i colori. Premi nobel e senatori a vita che corrono affannosi a soccorrere maggioranze parlamentari risicate, e oscar hollywoodiani pronti a interi comizi da palcoscenici importanti. E proprio quando stava correndo il rischio di inflazione questa linea speculativa, autoreferenziale e perversa, ecco la pandemia. Occasione unica per traghettare baracca e burattini nei laboratori scientifici, nelle aule magne universitarie e negli Hub delle metropoli italiane. Tra un giro di visite e una diretta TV, il potere / compito di convincere le masse passa nelle mani degli scienziati e in particolare dei virologi, oggi i più ricercati nei talk show, coloro che definiscono i margini della libertà degli individui, degli esseri umani, centellinandoci le ore d’aria. Questa volta è la scienza ad infliggere un altro colpo di maglio al primato della politica, vince perfino sull’epistemologia e abbatte ogni dubbio brandendo la paura. Ed era soltanto questione di tempo perché prima o poi la tentazione bilaterale di candidatura dello scienziato prendesse forma e sostanza. Amalia Bruni può dirsi pioniera di una nuova era, la prima donna mandata in battaglia del novello corso politico scientifically correct: le abbiamo tutti sentito ripetere i vari ritornelli che una sinistra arrogante e doppiopesista (candidabilissimi e tanto bravi i loro, impresentabili, brutti e sporchi gli altri) infila quotidianamente in ogni buco del sistema mediatico nazionale e locale; i metodi e i contenuti sono identici a quelli di sempre, ma fuoriescono oggi da autorevole (per motivi e meriti diversi dalla politica) bocca. Dunque, dovremmo inchinarci a sua maestà la scienza, mortificando secoli di umanesimo e dottrina filosofica, far abdicare la nobile arte della politica e del ragionamento logico e sinallagmatico alla provetta da laboratorio? Reggio Sette Punto Zero non ci sta. E punta su chi parla alla gente e la ascolta, su chi vive di una formazione culturale e politica vera, fondata su basi solide e dialettiche, su studi di storia millenaria di una Italia e di una Europa che devono ritrovare l’orgoglio di radici profonde affondate in un humus valoriale senza pari nel mondo. La politica reale sta lontana anni luce dal PD così come un vecchio funzionario di partito dai suoi più illustri personaggi rossi. Reggio Sette Punto Zero sostiene Roberto Occhiuto alle prossime consultazioni elettorali, a difesa di principi di competenza e dalla parte della politica”, conclude Siclari.

 

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