Reggio Calabria, migranti ospitati in una scuola di Arghillà: nel quartiere esplode la protesta, barricate in strada [FOTO]

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StrettoWeb

I cittadini sono contro la decisione dell’Amministrazione Falcomatà e denunciano di essere abbandonati dalle istituzioni. Fratelli d’Italia presenta un’interrogazione parlamentare: “esplosa una bomba sociale”

Sono momenti di grande tensione in queste ore nel quartiere di Arghillà, a nord di Reggio Calabria. Su decisione dell’Amministrazione Falcomatà, i migranti che sono sbarcati questa mattina nella sponda calabrese dello Stretto saranno ospitati presso Istituto Comprensorio Radice-Alighieri. La scuola, dunque, si presta a diventare momentaneamente un centro d’accoglienza, ma questo ha fatto esplodere la reazione dei residenti. Dal pomeriggio in strada sono state installate delle vere e proprie barricate, materiale che poi è stato anche dato alle fiamme. I cittadini lamentano di sentirsi abbandonati dalle istituzioni, da diverso tempo devono fare i conti con l’emergenza rifiuti e all’interno delle case spesso e volentieri manca l’acqua.

La situazione è critica da diverse ore, sulla vicenda si è espresso anche il Consigliere regionale della Calabria Giuseppe Neri. L’esponente del partito Fratelli d’Italia ha parlato dell’esplosione di “una bomba sociale” ed ha annunciato l’avvio di un’interrogazione parlamentare da parte di Wanda Ferro. Di seguito il comunicato stampa: “scellerata la scelta dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria di far dislocare i migranti ad Arghillà. Il Sindaco Falcomatà avrebbe dovuto far fronte alle diverse emergenze in cui versa il quartiere di Arghillà, letteralmente sommerso da rifiuti e con una crisi idrica che da mesi aggiunge disagi ad un territorio completamente abbandonato. Il Centro Civico Alfonso Ciprioti, che per anni ha ospitato gli uffici della Circoscrizione, e poi un distaccamento della scuola dell’Istituto Comprensorio Radice – Alighieri, stasera è divenuto struttura d’accoglienza per migranti; e con i dati da contagio da Covid-19 che hanno subito un’impennata vertiginosa, questo non può essere accettabile; soprattutto per una comunità esasperata. Anche le Forze dell’ordine nelle ultime settimane sono state costrette a ritmi esasperati, per via dei continui sbarchi a Roccella. Contesto alquanto preoccupante, per questo Fratelli d’Italia, grazie a Wanda Ferro, ha presentato un’interrogazione parlamentare. Da stasera nella periferia nord di Reggio Calabria la situazione rischia di degenerare, perché il Comune ha innescato una vera e propria bomba sociale. Il Sindaco Falcomatà si adoperi affinché venga individuata un’altra location, adatta e soprattutto adibita all’accoglienza, e che nell’interesse dei migranti stessi possa garantirgli un’assistenza adeguata. È inconcepibile che sia sempre questo territorio a subire le scelte punitive di un’amministrazione distaccata dalla realtà e colpevolmente lontana dai reali bisogni della sua comunità. Il mio auspicio, per il bene di tutti, ma soprattutto per il sacrificio al quale è esposto il personale delle Forze dell’ordine, che si possa arrivare ad una soluzione nel breve tempo possibile. Nel pieno rispetto della vita e delle sofferenze di uomini e donne che sbarcano sulle nostre coste, sono convinto che la nostra città, i nostri quartieri e i nostri cittadini, abbiano bisogno di altro”.

“Piena vicinanza e solidarietà agli abitanti di Arghillà che si sono comprensibilmente prodotti in una legittima protesta contro la decisione dell’amministrazione comunale di collocare al centro civico ‘Alfonso Ciprioti’ alcuni migranti”. E’ quanto afferma Tilde Minasi, Consigliere regionale della Lega. “Il quartiere, già gravato da numerosi disagi, come del resto le altre periferie della città, vivrebbe un’ulteriore problematica difficile da gestire, con un quadro ancor più preoccupante in termini di ordine pubblico e vivibilità. I residenti sono giustamente allarmati e non possono che esprimere il loro disappunto per una scelta incomprensibile. Arghillà è purtroppo vessata da una condizione di degrado drammaticamente visibile e palazzo San Giorgio dovrebbe esserne perfettamente a conoscenza: situazione alla quale non è immaginabile aggiungere nuove complicazioni. L’emergenza va gestita pensando ad iter che tutelino tutti, senza caricare di preoccupazioni un intero rione che non potrebbe, per i suoi già atavici problemi, sopportare anche queste idee scellerate. L’auspicio è si riveda questo provvedimento e non si carichi di nuove responsabilità chi, ogni giorno, cerca di non essere sopraffatto dall’incuria e dalla disattenzione”, conclude Minasi.

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