Ponte sullo Stretto: se solo Messina e Reggio Calabria fossero in Norvegia

StrettoWeb

L’azienda Webuild, che si è proposta per la realizzazione del Ponte sullo Stretto tra Calabria e Sicilia, si è aggiudicata un contratto del valore di oltre 1 miliardo di euro per la costruzione e la gestione del progetto RV.555 Sotra Connection PPP. L’opera comprende una rete di strade, gallerie, ponti e viadotti nella contea norvegese occidentale del Vestland, nell’area di Øygarden e Bergen

Chissà, se solo Messina e Reggio Calabria fossero due città della Norvegia, quanti ponti sullo Stretto sarebbero già stati messi in piedi? Una domanda lecita visto che in tutto il mondo si assiste alla realizzazione di infrastrutture di questo tipo, sfruttando le più moderne tecnologie che consentono di rispondere a qualsiasi tipo di esigenza (ambientale, geologica, ingegneristica, socio-economica, ecc…). L’esempio arriva dall’azienda italiana WeBuild che, mentre sta lavorando all’ammodernamento di un tratto di 13.6 chilometri di una linea ferroviaria tra le città di Nykirke e Barkaker a sud di Oslo, si è aggiudicata un contratto del valore di oltre 1 miliardo di euro (10 miliardi di corone norvegesi) per la realizzazione e la gestione del progetto definito “RV.555 Sotra Connection PPP”, una rete costituita di strade, gallerie, ponti e viadotti nella contea norvegese occidentale del Vestland. è uno dei progetti prioritari del Paese ed uno dei maggiori progetti da realizzare con la formula del Public‐Private‐Partnership – PPP, nell’ambito del piano di potenziamento infrastrutturale varato dal Governo norvegese. Il piano prevede la progettazione, la costruzione, il finanziamento e la gestione in regime di concessione di un sistema stradale che include 9 km di autostrada e un ponte sospeso tra le città di Øygarden e Bergen. E’ sicuramente uno dei progetti prioritari del Paese ed uno dei maggiori progetti da realizzare con la formula del “Public‐Private‐Partnership” (PPP), nell’ambito del piano di potenziamento infrastrutturale varato dal Governo norvegese.

Nella nota diffusa stamattina si legge che Webuild partecipa al progetto con una quota del 35% del consorzio Sotra Link per l’esecuzione dei lavori di progettazione e costruzione, e con una quota del 10% della società di progetto cui faranno capo anche le attività di Operation & Maintenance. Il financial closing è previsto nel primo trimestre del 2022. Il contratto porta a 10,6 miliardi di euro il valore totale consolidato dei nuovi ordini che Webuild ha acquisito, ha in corso di finalizzazione o per cui risulta migliore offerente da inizio anno, e a cui vanno aggiunti gli ulteriori 13 miliardi di euro relativi al contratto per la realizzazione della prima linea ferroviaria ad alta velocità in Texas. “La Norvegia è un mercato di valore strategico per Webuild. Siamo in Norvegia da oltre 15 anni e abbiamo potuto constatare che valori parte del DNA del Gruppo – come l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione – sono elementi fondanti per il Paese che ci ospita. Questa condivisione di valori, insieme alla spinta che il Governo norvegese sta imprimendo agli investimenti in infrastrutture e in digitalizzazione, ci portano a vedere la Norvegia come un partner di riferimento ideale, con cui vogliamo lavorare e dove vogliamo investire nel lungo periodo”, ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild.

E così, mentre il Gruppo ha già consegnato il ponte e il viadotto per Sydney Metro Northwest in Australia e il terzo ponte sul Bosforo in Turchia, si porta avanti con un grosso investimento anche in Norvegia. In Italia, invece, per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, niente si sblocca in positivo. Messina e Reggio Calabria possono soltanto assistere da lontano ad un mondo che sfrutta il progresso per rinnovarsi e devono contemporaneamente fare i conti con la mentalità di chi vorrebbe continuare a vivere in un’area senza infrastrutture e priva di collegamenti veloci ed ecologici. Nuovi studi di fattibilità sono stati finanziati dal Governo, ma questi includono ancora l’opzione zero, ovvero tengono viva la possibilità che il Ponte non venga costruito. Insomma, tutto è ancora in alto mare. Sicilia e Calabria possono al momento salutarsi da lontano e invidiare quel che avviene nel resto dell’Europa e del Mondo.

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