Pazzano: “Reggio Calabria ampiamente al di sotto della soglia di vivibilità. Alcune proposte a costo zero per restituire diritti alla cittadinanza”

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Pazzano: “Reggio Calabria, ormai entrata da un anno nel “secondo tempo” dell’amministrazione guidata da Giuseppe Falcomatà, è ampiamente al di sotto della soglia di vivibilità”

“Reggio, ormai entrata da un anno nel “secondo tempo” dell’amministrazione guidata da Giuseppe Falcomatà, è ampiamente al di sotto della soglia di vivibilità. Per un anno abbiamo sentito la storia che una manutenzione ordinaria in città fosse molto difficile per via del debito e poi in attesa di un bilancio previsionale che avrebbe consentito un cambiamento”. E’ quanto afferma il consigliere comunale de “La Strada”, Saverio Pazzano.Il bilancio previsionale – prosegue– lo hanno votato circa un mese fa e tutto è peggio di prima. Posso dire senza timore di essere smentito e per averlo acclarato con diversi accessi agli atti che questa amministrazione comunale non conosce neanche lontanamente il significato della parola programmazione. Ho detto con estrema chiarezza in Consiglio Comunale, dai banchi dell’opposizione, che occorre un immediato cambio di rotta. Non ci servono a nulla le scuse che si squagliano come cera al sole se non sono supportate da una precisa presa di responsabilità del fallimento della gestione ordinaria del territorio e dei servizi essenziali al cittadino.

Proposte a costo praticamente zero:
– registro giornaliero delle manovre sulla rete idrica;
– piano semestrale del ripristino dell’illuminazione per l’area comunale;
– monitoraggio dei guasti alla rete idrica, con particolare riferimento agli interventi reiterati sugli stessi tratti;
– piano urgente della pulizia caditoie, prima che con le prossime piogge si metta in pericolo la sicurezza della cittadinanza.

A che servono queste proposte? Primo. A evitare: l’arbitrio, le richieste quasi di favore per quelli che sono diritti, il rischio vergognoso che la conoscenza personale di consiglieri, assessori, operatori e chiunque altri sia il modo attraverso il quale chiedere che vengano garantiti servizi essenziali. Secondo. A evitare gli sprechi economici derivanti dall’assenza di programmazione. Terzo. A rendere verificabile l’operato degli amministratori e di chiunque operi per questi servizi fondamentali. Quarto. A rendere la cittadinanza depositaria di diritti. Si parla tanto di bilancio: bene, non può e non deve essere un semplice florilegio di somme e conti. Deve riportare fedelmente i risultati dei servizi in rapporto alle spese sostenute. Altrimenti hai voglia a dire che ripiani il debito. Sarai e resterai sempre in debito con chi, per mancanza di alternativa – i più – o per convinzione, ti ha dato fiducia“, conclude la nota.

 

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