“Critico il vaccino anti-Covid e il modo col quale viene somministrato”: il medico anticonformista lancia il simbolo ‘Amici per l’Italia’

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Il dott. Mariano Amici ha lanciato un movimento, ma non vuole che sia definito partito politico. Le sue teorie sono state spesso screditate dalla stampa italiana, ma lui ha rilanciato presentando il simbolo “Amici per l’Italia”: “si tratta solo di un’iniziativa per far fronte ai problemi della Nazione”

“Non chiamatemi no vax. E non chiamatelo partito, altrimenti denuncio per diffamazione”. Torna alla carica Mariano Amici, medico chirurgo di Ardea divenuto celebre per le sue posizioni contrarie al vaccino anti-Covid. Il dottore non vuole che gli sia affibbiata l’etichetta di professionista che sconsiglia la somministrazione di qualsiasi tipo di vaccino, provocazione a cui risponde quando gli si chiede del simbolo “Amici per l’Italia”, depositato il 14 settembre dal suo avvocato presso l’Euipo, l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Le caratteristiche del logo, a partire dalla forma (un cerchio bianco, con all’interno una mano verde e un’altra rossa che si stringono), fanno comunque pensare alla nascita di una nuova creatura politica, che possa raccogliere a sé il dissenso verso le misure adottate dal governo per contrastare la diffusione del Covid-19. Non a caso, fa notare l’agenzia Adnkronos, il simbolo risulta classificato anche per la categoria numero 45, quella relativa ai “servizi per la politica”.

“La parola ‘politica’ però non la voglio usare. Il mio movimento non è un partito, almeno in questo momento. Potrà diventarlo se dovesse essere necessario. Non lo sappiamo. Per ora – risponde Amici – si tratta solo di un’iniziativa per far fronte ai problemi della Nazione, che vanno affrontati indipendentemente dalle forze politiche e dalle ideologie. Il popolo è chiamato, attraverso questo simbolo, a mettersi a disposizione per la soluzione dei problemi dell’Italia, indipendentemente dai partiti di appartenenza e dalle ideologie. Una volta capito il problema, va affrontato per quello che è, tentando di dargli una soluzione. I problemi sono tanti, ogni materia ha problemi grossissimi. Dalla sanità, ai servizi, dal lavoro all’assistenza…”, prosegue il medico, balzato agli onori delle cronache e spesso screditato dalla stampa per aver proposto l’assegnazione del Green Pass ai non vaccinati in quanto meno pericolosi dei vaccinati, a suo dire. “Lo dice la Asl!”, ribadisce il chirurgo, che su Facebook conta oltre 43mila follower: “i soggetti vaccinati – dice – possono contagiarsi e contagiano di più di quelli non vaccinati”. Amici però ci tiene a sottolineare di non essere no-vax. “Assolutamente, sono 41 anni che faccio le vaccinazioni e tuttora le eseguo. Critico questo vaccino e il modo col quale viene somministrato”.

Il medico di Ardea annuncia che la sua battaglia contro il Green Pass non si ferma in Italia ma proseguirà anche in Europa: “sto preparando un ricorso da presentare alla Corte di giustizia Ue per stoppare questo provvedimento assurdo. Voglio contrastare tutti i provvedimenti illegittimi messi in campo dal governo. Un altro aspetto che trovo ingiusto è questo: nel momento in cui lo Stato impone tamponi ogni 48 ore, deve farli fare gratis, altrimenti si finisce per decurtare indebitamente lo stipendio del lavoratore”. Nel simbolo della possibile, futura iniziativa politica di Amici compaiono due mani che si stringono: “la stretta di mano simboleggia l’amicizia: chiamiamo a raccolta gli amici di tutta Italia perché alla soluzione dei problemi si concorre in amicizia”. Un simbolo dalla sfumatura sicuramente critica e provocatoria: la memoria, infatti, va a uno dei primi Dpcm adottati dal governo Conte nel 2020, all’inizio della pandemia, dove proprio le strette di mano (insieme agli abbracci) erano messe al bando in quanto possibili veicoli del contagio.

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