Incendi in Aspromonte, “troppe anomalie all’Ente Parco”: Reggio futura chiede un’operazione verità

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Incendi in Aspromonte, la nota di Reggio Futura

“Al Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, Leo Autelitano, è andata bene fin tanto che ha potuto raccogliere i risultati e i riconoscimenti ottenuti dal Professore Bombino, che lo ha preceduto; dopodiché, del suo passaggio non è rimasto che il segno di una pesante impronta sulla cenere. E non solo a causa dei devastanti incendi che hanno colpito l’area naturalistica”. Lo afferma in una nota il Presidente di Reggio Futura, avv. Italo Palmara.

“In una realtà locale come la nostra, in cui molte volte la verità ha ceduto il passo alle menzogne, mai come oggi sarebbe auspicabile tendere alla massima trasparenza, considerato che la nostra Città Metropolitana ha perso la porzione di territorio più preziosa che aveva. Ecco perché Reggio Futura chiede al presidente Autelitano di chiarire pubblicamente cosa è accaduto in Aspromonte e nell’area protetta”.

“Abbiamo la netta impressione che la distruzione della natura sia il “karma” di quanto sia accaduto da diversi mesi a questa parte presso l’Ente, proprio in coincidenza dell’arrivo della presidenza Autelitano. Sono queste le considerazioni che, ormai da settimane, serpeggiano nei comuni aspromontani e nella città dello stretto. Tali riflessioni sono anche accompagnate dal corale convincimento che Autelitano debba immediatamente dimettersi. Vogliamo ricordare a tutti che questa presidenza è frutto della scellerata e banale politica del Movimento 5 Stelle che ha preteso di collocare Autelitano in un ruolo per il quale lo stesso ha già ampiamente (e dannosamente) dimostrato di non essere assolutamente all’altezza. Alla richiesta di dimissioni si associa anche Reggio Futura. Siamo convinti, infatti, che chi ha contribuito, a diverso titolo e ad ogni livello, a questo disastro, non possa occupare alcun ruolo nella fase della rinascita”.

“Da certe asserzioni di Autelitano, rilasciate sia davanti ai giornalisti che attraverso i suoi comunicati, verrebbe quasi da pensare che lo stesso disconosca le basi normative relative ai Parchi Nazionali e alle amministrazioni pubbliche in genere (quasi un ossimoro per uno che oltre a essere Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, è anche laureato in giurisprudenza). Dalla sequela di affermazioni, infatti, si ricaverebbe l’imbarazzante confusione tra “indirizzo” e “gestione”. Qualcuno dovrebbe spiegare ad Autelitano che queste due competenze, negli Enti Parco, sono distinte tra loro in modo netto: la “gestione” è in capo alla Direzione e, di volta in volta, al Responsabile Unico del Procedimento, che nello specifico, nell’anno 2018 ha autonomamente interrotto il progetto degli Eco-Pastori. E sembra essere stata la stessa figura ad aver lasciato sguarnite fino al 6 agosto 2021 alcune aree del Parco, assegnandole alle Associazioni di Protezione Civile soltanto dopo che il fuoco aveva ormai distrutto migliaia di ettari di bosco e mietuto innocenti vittime. Esattamente come la storia delle porte di ferro di Santa Chiara…”

“Se Autelitano accettasse un confronto pubblico con i professori Bombino e Perna, forse i cittadini potrebbero capire che ne è stato e che ne sarà della montagna metropolitana. Sarebbe poi interessante sapere se Autelitano ha risolto il suo conflitto di interessi con l’Ente che oggi amministra, per aver probabilmente percepito somme che non gli spettavano per oltre 20.000 euro. E’ lo stesso Autelitano, inoltre, a dichiarare che ha proceduto alla stabilizzazione del personale precario, a suo dire senza concorso: ma il Parco non è un Ente pubblico? Che procedura ha seguito? E’ vero che con successivo procedimento ha inserito la sua compagna in dotazione organica?”

“Nel frattempo, un altro sospetto si è concretizzato: parrebbe, infatti, che le gravi conflittualità e l’assenza di un clima di serenità negli Uffici del Parco abbiano provocato la fuga dall’Ente di ben 8 unità di personale (su un totale di 17) appartenenti a diverse categorie. Sembrerebbe, ancora, che la condotta di Autelitano sia stata più volte “stigmatizzata” dai Revisori dei Conti, dalle Associazioni Culturali e dai Sindacati. Come mai?”. “L’opinione pubblica ha diritto di sapere. Autelitano risponda a tutte queste domande, senza buttarla ancora una volta in caciara”.

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