Sicilia, altro femminicidio in provincia di Catania: accoltella la moglie e poi tenta il suicidio

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La tragedia è avvenuta a Bronte, proprio nel giorno in cui per la coppia avrebbe dovuto svolgersi l’udienza della separazione di coppia. L’uomo era già stato arrestato in passato

Ha ucciso la moglie a coltellate nel giorno in cui avrebbe dovuto svolgersi l’udienza per la separazione della coppia. È quanto accaduto a Bronte, in provincia di Catania. L’uomo ha poi tentato di togliersi la vita e ora è ricoverato all’ospedale Cannizzaro del capoluogo etneo. Una notizia che ha sconvolta l’intera comunità siciliana, ancora sotto shock per un femminicidio che arriva a due settimane di distanza dalla morte di Vanessa Zappalà, la 26enne uccisa dall’ex fidanzato nella notte tra il 22 e il 23 agosto con diversi colpi di pistola mentre passeggiava sul lungomare di Acitrezza, frazione di Acicastello, in provincia di Catania. L’ex fidanzato fu poi trovato impiccato l’indomani a Trecastagni dai carabinieri.

In questo caso la vittima si chiamava Ada Rotini, aveva 46 anni e di professione faceva la badante. Il marito è Filippo Asero di 47 anni. Sul posto sono giunti i Carabinieri per i rilievi del caso. Asero il 10 dicembre del 2001, era stato già arrestato da carabinieri della compagnia di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, ucciso tre giorni prima in un agguato a Bronte che, secondo l’accusa, era maturato nell’ambito di una lotta interna a un clan locale per il controllo delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. Asero, condannato all’ergastolo il 28 ottobre del 2003 in primo grado dalla Corte d’assise di Catania, era stato poi assolto con formula piena per non avere commesso il fatto.

Femminicidio Ada Rotini: a Bronte sarà lutto cittadino

Sarà lutto cittadino a Bronte, cittadina in provincia di Catania, dove un uomo, Filippo Asero, ha ucciso la moglie, Ada Rotini, e ha tentato in seguito di togliersi la vita. A comunicarlo è il sindaco, Pino Firrarello, che sulla sua pagina Facebook, ricordando il femminicidio di Vanessa Zappalà avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 agosto, scrive: “pochi giorni fa ad Acicastello, oggi a Bronte, domani non sappiamo dove, sappiamo che accadrà ancora. Non è possibile. Lo Stato deve punire severamente questi atti ignobili. Nessun essere umano può disporre della vita altrui. Nessuna donna deve avere paura di vivere libera. Se siete vittime, denunciate al telefono rosa ed alle istituzioni: abbiamo il dovere di starvi vicine”. La donna non era originaria di Bronte, ma da tempo viveva nella cittadina etnea.

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