Uccide moglie e figlia, poi chiama l’ambulanza e annuncia il suicidio: era di Messina il 70enne della strage di Carpiano

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Salvatore Staltari domenica si è reso protagonista di un gesto estremo: era nato a Messina, aveva otto fratelli, quasi tutti trasferiti al Nord da Porto Empedocle, in provincia di Agrigento

Era di origini siciliane Salvatore Staltari, il 70enne che domenica ha ucciso moglie e figlia a Carpiano, in Lombardia, prima di togliersi la vita. L’uomo era nato a Messina, aveva otto fratelli, quasi tutti trasferiti al Nord da Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Anche lui da anni viveva al nord, dove andava avanti tra un lavoro precario e l’altro. Sembra che lo stato di disoccupazione avesse peggiorato la sua salute mentale e, secondo alcune indiscrezioni, infatti, soffriva di depressione.

Lavori saltuari da anni e ultimamente la disoccupazione, tanto da esigere l’aiuto dei servizi sociali, e un carattere burbero, Salvatore Staltari, lo avevano fatto diventare iroso e disperato. Domenica pomeriggio con una pistola a tamburo ha ucciso la donna (42 anni di origini filippine) e la ragazza (15 anni) e poi ha chiamato il 118, preannunciando il suicidio. Arrivati sul posto, insieme a un’automedica e due ambulanze, i carabinieri hanno trovato tre cadaveri: il suo e quello delle due donne con vicino, a terra, l’arma del delitto. Un gesto premeditato, secondo gli investigatori. Lo indica la presenza di un biglietto trovato non lontano dai corpi senza vita, su cui si legge che era stufo della moglie e che la figlia sarebbe stata troppo piccola per rimanere senza genitori. Staltari non aveva il porto d’armi e a suo carico risulta un precedente per porto abusivo d’arma. Accertamenti sono adesso in corso per capire come si fosse procurato la pistola.

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