Reggio Calabria, fa caldissimo ma i rubinetti sono a secco. A Mosorrofa situazione disperata: “l’acqua manca dalle 11, dal Comune nessuno risponde”

StrettoWeb

Una lettrice di StrettoWeb ha scelto di utilizzare i nostri canali per sfogarsi e sperare che le criticità possano essere risolte

“So che sarà l’ennesima volta che qualcuno dice qualcosa del genere ma, credetemi, mi serve per sfogarmi”. Inizia così il messaggio di una lettrice di StrettoWeb che manifesta chiaramente uno stato di disagio senza precedenti. La giovane si riferisce ai disservizi idrici che mettono in ginocchio la città di Reggio Calabria, con particolare criticità in determinati quartieri. Uno di questi è Mosorrofa, dove i rubinetti restano a secco per lunga parte della giornata. Per i residenti è impossibile vivere così: farsi una doccia per rispondere al caldo afoso di questi giorni, persino igienizzarsi le mani (siamo in piena pandemia Covid!), ma anche fare una lavatrice per lavare gli indumenti sono azioni quasi difficili da realizzare. “Da una settimana mi sono trasferita a Mosorrofa – afferma ai nostri canali – e ormai è risaputo che qui l’acqua c’è solo la mattina presto fino al massimo l’ora di pranzo. Ovviamente tutti hanno una cisterna, la nostra è da 1000 litri ma a cosa serve se manco riesce a riempirsi? Ieri non erano neanche le 11 che hanno tagliato l’acqua. Risultato? Serbatoio vuoto, e non dico che mi serva per cose diventate ormai di “lusso” come lavatrice e asciugatrice, ma lo scarico almeno o per potermi lavare quando fuori ci sono 40 gradi e torni a casa in un bagno di sudore”. “Disperata ho fatto ricerche su internet dove ho trovato numeri di telefono sul sito del comune che dicono essere appositamente per l’emergenza idrica (segnalazioni e addirittura l’invio di un’autocisterna) ma ovviamente vi pare che qualcuno risponda?”, conclude la cittadina che per il momento non trova soluzioni dagli organi competenti. La situazione è davvero drammatica perché rappresenta lo stato d’animo e le difficoltà di un gran numero di reggini. Il senso di frustrazione e stress ha superato ogni limite e Reggio Calabria si interroga: quando finirà questo inferno?

Condividi