Reggio Calabria, domenica 8 agosto il Parco Ecolandia ospita la musica di Carmine Ioanna, Eric Capone, Giampiero Franco e Giovanni Montesano

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Domenica 8 agosto il Parco Ecolandia di Reggio Calabria ospita la musica di Carmine Ioanna alla fisarmonica, Eric Capone alla tastiera, Giampiero Franco alla batteria e Giovanni Montesano al basso

Il caldo del Sud incontra teste pensanti e cuori passionali che portano in scena, a suon di note, il riscatto della propria terra dove la valenza ambientale e paesaggistica trova, nella collina di Arghillà, un perfetto connubio. Il Sud, il nostro Sud, crede nei talenti coltivando un senso del sacrificio che diventa etica di vita. Stasera spettacolarizza una versatile ed energica fusione di generi e stili distanti solo all’apparenza. Quattro musicisti di calibro artistico notevole, Carmine Ioanna alla fisarmonica, Eric Capone alla tastiera, Giampiero Franco alla batteria e Giovanni Montesano al basso, si incontreranno facendo interagire i loro vissuti attraverso intrecci, incastri ritmici e timbriche differenti modulando con cura oculata le dinamiche e le improvvise variazioni di tempo.

La loro ricca esperienza è legata a svariati linguaggi, segno di un patrimonio studiato ed elaborato grazie al quale trapeleranno messaggi chiari di riflessione sull’apertura alla musica, tutta. Mai rinnegare le proprie origini. Emergono dai suoni perfetti per incantare, per sospendere in un ritmo incalzante, popolare, gitano, vagabondo e che sa di jazz ricercato e corpo sfrenato, desiderio di agire, crescere e valorizzare. La musica non si misura col denaro; non ci appaga con l’audience e il sold-out; semmai rivela un punto fermo intorno al quale costruire un’intera esistenza; un cammino testardo di passione e scontri, segnato dai tasti della fisarmonica di Ioanna che dialoga con le melodie della tastiera di Capone, melodie sincere, pure, come estratte da una radice creativa viva e autentica, come questa terra, riflesso di sentimenti contrastanti. Si fondono elementi del soul e del funky con il tocco deciso e ondeggiante del battente di Franco, mentre il basso di Montesano tenderà a delineare quella linea greve e profonda di un viaggio musicale suggestivo, intenso e accattivante. Il dialogo assurgerà ad eloquio torrenziale perché ribollirà della vulcanicità di territori difficili sebbene fluidità e fantasia espressiva dipingeranno la variopinta ed eterogenea umanità nutrita, appagata e stupefatta dalle inattese armonie scavate nel solco dell’improvvisazione.

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