Messina: inaugurata a Palazzo Zanca l’esposizione della “Sfera Armillare di Lepanto”

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Messina: inaugurata oggi nell’Atrio di Palazzo Zanca l’esposizione dell’Opera d’Arte “Sfera Armillare di Lepanto”, dedicata all’epico scontro combattuto nelle acque di Lepanto il 7 ottobre 1571 tra la flotta cristiana della Lega Santa e le forze navali turche

In occasione del 450° Anniversario della Battaglia di Lepanto è stata inaugurata oggi nell’Atrio di Palazzo Zanca a Messina l’esposizione dell’Opera d’Arte “Sfera Armillare di Lepanto”, dedicata all’epico scontro combattuto nelle acque di Lepanto il 7 ottobre 1571 tra la flotta cristiana della Lega Santa e le forze navali turche. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione “Donà dalle Rose” presieduta dalla contessa Chiara Donà dalle Rose, con sede a Venezia, e patrocinata dal Comune di Messina per il tramite dell’Assessorato alle Politiche Culturali. All’evento, alla presenza degli Assessori alla Cultura Enzo Caruso ed alle Politiche del Mare Dafne Musolino, hanno preso parte la Direttrice della Biblioteca universitaria regionale “Giacomo Longo” Tommasa Siragusa; la contessa Chiara Donà dalle Rose; l’artista messinese Concetta De Pasquale e per l’occasione anche l’Assessore alla Cultura Wofgang Dersch di Regensburg, città natale di Don Giovanni D’Austria, appena giunto in visita a Messina. L’opera sarà fruibile a Palazzo Zanca sino al 30 settembre prossimo per essere poi esposta a Venezia a Palazzo Donà dalle Rose.

“L’opera – ha illustrato la contessa Donà delle Rose – nasce dal connubio di due artiste di fama internazionale, la messinese Concetta De Pasquale e la veneziana Rosa Mundi, quest’ultima, che si cela dietro uno pseudonimo, ideatrice della BIAS, prima biennale di arte contemporanea sacra, caratterizzata da opere di artisti provenienti da tutto il mondo che rappresentano le religioni dell’intera umanità. La “Sfera Armillare di Lepanto” di dimensioni 150×200, costituita da materiale riciclato dal mare, è stata tecnicamente ideata dall’artista veneziana nel 2016 attraverso una tela composta da plastica riciclata nei fondali marini, dipinta e stampata con pigmenti naturali, a sua volta montata su ferro frutto di riciclo sino a creare la sfera armillare, mentre la messinese De Pasquale ha invece sviluppato una tecnica pittorica unendo pigmenti colorati e catrame alle mappe nautiche da cui fa emergere creature invisibili. La struttura artistica che si articola tra Messina e Venezia, due luoghi teatro della partenza dei protagonisti della storica Battaglia di Lepanto, oltre ad avere una risonanza anche nella città lagunare è inserita nel circuito internazionale della Rete euro-mediterranea di Lepanto”.

La sfera armillare di Rosa Mundi è composta da tre cerchi di ferro ellittici, incastonati una dentro l’altra, anticamente anelli circolari delle antiche botti quattrocentesche custodite nella magica atmosfera delle antiche cantine di vino del Castello di Morsasco, in Piemonte sulla via francigena. Ognuna dei tre cerchi tratteggia una sfera con una propria immaginaria eclittica. La prima, partendo dal cuore dell’armillare, è divisa in sezioni corrispondenti ai dodici segni dello Zodiaco. La sfera armillare era destinata a mostrare sia la precessione sia la cosiddetta trepidazione degli equinozi, tanto in voga nel ‘400. L’originaria teoria dell’astronomo greco Ipparco, nel II secolo a.C., sul diverso tempo impiegato dal sole per giungere all’equinozio, di primavera in primavera, riconosceva un lento spostamento delle stelle, parallelamente all’eclittica, in senso contrario al moto diurno tale da dare origine allo spostamento dei punti equinoziali di primavera ed autunno. Questa teoria venne denominata la precessione degli equinozi. Nei secoli a seguire ci pensarono gli scienziati arabi a cronometrare lo slittamento degli equinozi con un avanzamento più rapido da 1 a 66 anni, rispetto a quello di Ipparco ossia da 1 a 100 anni, sino a teorizzare un cambiamento nella velocità di precessione, come se questa fosse una funzione del tempo che doveva essere determinata sulla base delle osservazioni. La mappa, interpretata da entrambi i lati dalle due artiste nel creare una vera e propria fusione magica, rammenta una delle fasi cruciali della Battaglia di Lepanto e le loro pennellate mirano a farne riemergere il valore storico oltre che universale di quello che ha significato ed ancora oggi significa il Mare Mediterraneo per l’Europa ed il Medio Oriente, scenario di vita e di morte.

Conclusa la cerimonia d’inaugurazione, gli Assessori Caruso e Musolino hanno omaggiato l’Assessore alla Cultura Wofgang Dersch di Regensburg con il crest della città, ringraziandolo per la partecipazione all’evento culturale che ancora una volta rafforza la valenza del gemellaggio tra i paesi che presero parte alla storica Battaglia di Lepanto che, nel porto di Messina davanti alla grande Palazzata, nel 1571 vide “i più ferventi preparativi delle Galeazze e Galere della Lega Santa a cui parteciparono tutte le Repubbliche Marinare diretti dalla Grande Armada Spagnola sotto il comando di Don Juan de Austria rispondendo all’appello di Papa Pio V.” L’Assessore Dersch ha ricambiato donando un volume sulla storia della città di Ratisbona.

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