Incendi in Aspromonte, Misiti (M5S): “gli attacchi al presidente del Parco Nazionale sono un atto di sciacallaggio politico”

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“l’enorme danno che ha colpito il Parco dell’Aspromonte va imputato a quelle mani che, guidate da chissà chi e da chissà quali interessi, hanno appiccato e continuano ad appiccare il fuoco”: afferma l’esponente grillino in una nota

Gli attacchi al presidente del Parco dell’Aspromonte, Autelitano, sono un atto di sciacallaggio politico che non si ferma neppure davanti alle vittime che gli incendi hanno causato. La verità è che la buona amministrazione di qualunque ente, in Calabria porta insofferenza a chi è abituato a non svolgere il proprio lavoro con quello spirito di abnegazione che è doveroso ancora di più quando si opera in una struttura pubblica. Il disastro ambientale che sta colpendo in questi giorni la nostra regione, ed in particolare l’enorme danno che ha colpito il Parco dell’Aspromonte va imputato a quelle mani che, guidate da chissà chi e da chissà quali interessi, hanno appiccato e continuano ad appiccare il fuoco. Un gesto spregevole e delinquenziale che non si può prevedere e che, di certo, non può essere controllato da chi amministra il Parco. Il presidente Autelitano è persona competente e perbene, ed ha operato e continua ad operare per il bene di un territorio che si è potuto fregiare del titolo di patrimonio Unesco. Quello degli incendi è un problema che va risolto lavorando in sinergia tra Regione, forze dell’ordine e Parco, predisponendo un sistema di controllo del territorio con uomini e mezzi. Non si può pensare di attribuirne colpe e competenze al presidente Autelitano.  Il presidente Conte, lungimirante, in tempi non sospetti aveva proposto l’acquisto di 100 milioni di alberi con un miliardo di euro. Ma, si sa che le idee che servono a far migliorare e a far funzionare le cose, in Calabria non sono benaccette da chi, come chi oggi attacca il presidente Autelitano, ha il proprio habitat naturale ed ideale nell’incertezza, nella precarietà, nel pressappochismo di una classe dirigente e di una politica che pensa sempre di meno agli interesse del territorio e della gente che lo abita. Lo afferma in una nota Massimo Misiti, Coordinatore del Movimento 5 Stelle in Calabria.

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