Reggio Calabria e il Centro Poliambulatoriale mai terminato, Imbalzano: “l’Amministrazione Comunale lanci un segnale forte”

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“Il disegnato giardino circostante oramai divenuto una selva impenetrabile. Un non luogo, trasformato abusivamente in ricovero per senzatetto”: è questa la situazione, illustrata in un comunicato dal Vice Coordinatore Vicario per la provincia di Reggio Calabria

“In una città sempre più invasa dal degrado e dallo stato di abbandono di tanti quartieri, da Catona Arghillà, passando per Archi, e poi da Pellaro – Bocale, Modena, fino al popoloso quartiere di Sbarre, una situazione che più di tutte ingenera sconforto vi è quella di assoluto scadimento delle condizioni minime di vita attorno all’area di via Cassino sita nel quartiere densamente abitato di Gebbione, rispetto a quello che sarebbe dovuto divenire Centro Poliambulatoriale e che nostro malgrado mai è divenuto tale”. E’ quanto scrive in un comunicato il Vice Coordinatore Vicario di Cambiamo! per la provincia di Reggio Calabria, avv. Pasquale Imbalzano, per anni amministratore positivamente impegnato al Comune di Reggio.

Questa struttura “rappresenta una ferita purulenta nel tessuto urbano della zona e  infelicemente si aggiunge alla condizione fatiscente di altra struttura, quella del Girasole sempre sita al centro del medesimo quartiere, da noi gia richiamata in occasione dell’illogica scelta di trasferire l’attività del CPI di via Torricelli ad Archi, piuttosto che ristrutturare quest’ultimo e renderlo definitivamente fruibile”. “E’ innegabile come la struttura di via Cassino, sita nei pressi dell’ex Nefrologico, versi in una situazione di abbandono assoluto, con infissi divelti e  impianto luce rimosso violentemente in occasione di saccheggi, ad opera di vandali, reiterati nel tempo. Il disegnato giardino circostante oramai divenuto una selva impenetrabile. Un non luogo, trasformato abusivamente in ricovero per senzatetto. E anche qui, come purtroppo in tante zone della città, il degrado e l’anarchia sono gli unici padroni”, prosegue la nota.

“Eppure per uscire dalle difficoltà legate al degrado imperante in quello che sarebbe dovuto essere un pregiato Centro Poliambulatoriale con benefici sociali facilmente intuibili, sarebbero sufficienti risorse non eccessive, basti pensare alla possibilità di utilizzo delle innumerevoli fonti/assi di finanziamento esistenti sia a livello europeo, nazionale o regionale e che l’Amministrazione colpevolmente decide di  non programmare”, continua Pasquale Imbalzano.

“E quand’anche l’opzione dell’intervento economico in proprio – si specifica ancora – , sebbene non condivisibile, non dovesse trovare accoglimento, l’Amministrazione Comunale ha comunque il dovere di eliminare in radice tale condizione di abbandono almeno attraverso l’indizione di una procedura ad evidenza pubblica che destini l’area a coloro i quali, individuabili peraltro nell’ambito del privato sociale, siano disponibili a investire economie per il completamento e la fruibilità della struttura, che dovrà essere comunque destinata a finalità sociali, salvaguardando gli scopi originari. In tal senso, è circostanza nota che esistano sodalizi e organizzazioni di volontariato disponibili, sulla scorta di progettualità adeguatamente sviluppate nonché frutto di esperienze acquisite nel settore socio sanitario, ad intervenire con mezzi propri alla rigenerazione della struttura e dell’area circostante”.

Tra queste Imbalzano ricorda la Confraternita della misericordia di Reggio Calabria, “che già nel 2015 aveva protocollato presso il Comune di Reggio un progetto per la creazione di un centro sociale al fine di realizzare iniziative rivolte alla popolazione ed a soggetti socialmente disagiati, in ossequio a  linee guida già applicate in altri comuni italiani, che avrebbe offerto, grazie all’apporto dei propri volontari, servizi sociali e sanitari alla popolazione dell’intero bacino di ubicazione, garantendo  un elevato livello di assistenza a tutta la zona sud della Città. Per questi motivi, esortiamo all’Amministrazione di svegliarsi dal torpore in cui si trova e di agire immediatamente, quanto meno sotto il profilo dell’indizione di una procedura ad evidenza pubblica secondo le caratteristiche anzidette, per porre fine al degrado del quartiere Gebbione e di questa popolosa parte di città”, conclude Pasquale Imbalzano.

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