Coronavirus, aumentano i ricoveri al GOM di Reggio Calabria: provenienza geografica e status vaccinale, la situazione in ospedale

StrettoWeb

Coronavirus, oggi al GOM di Reggio Calabria 8 nuovi ricoveri portano a 40 il numero di pazienti positivi in Ospedale. Non erano così tanti dal 17 giugno, quasi due mesi fa. Il dott. Giuseppe Foti fa il punto della situazione ai microfoni di StrettoWeb

Aumentano in modo particolarmente rapido i ricoverati per Coronavirus al GOM di Reggio Calabria: soltanto oggi ci sono stati 8 nuovi ricoveri, che hanno portato a 40 il numero totale di pazienti positivi al Covid-19 ospedalizzati nel nosocomio reggino. Era dal 17 giugno, quasi due mesi fa, che il numero dei ricoverati al GOM non era così alto. Fortunatamente ci sono state anche tre dimissioni di altrettanti pazienti guariti. La situazione attuale non è preoccupante: siamo molto lontani dalla soglia di rischio dello scenario 2 che scatta soltanto se si superano i 111 ricoverati (vedi grafico a corredo dell’articolo). Ma preoccupa il trend, a maggior ragione visto lo straordinario successo della campagna vaccinale che vede coperto dal vaccino ormai quasi il 90% degli over 60 e il 75% dell’intera popolazione vaccinabile (cioè con più di 12 anni). Soltanto tra i più giovani il tasso di vaccinazione è ancora relativamente basso, con un 60% di vaccinati tra 12 e 40 anni, che è comunque un numero elevatissimo se consideriamo che in questa fascia di età non si corrono in ogni caso particolari rischi dal virus.

Ai microfoni di StrettoWeb il dott. Giuseppe Foti, primario del reparto di Malattie Infettive del GOM, fornisce l’identikit degli attuali pazienti Covid positivi ospedalizzati nella struttura reggina: “i focolai principali che ci forniscono il maggior numero di pazienti al momento sono sulla jonica e sono soprattutto quelli di Gioiosa Jonica, Africo, Benestare e Bagaladi. Ovviamente ci sono anche i reggini di Reggio città: il capoluogo da solo conta oltre 180 mila abitanti, quasi la metà di quelli di tutta la provincia, quindi è normale che ci siano anche dei reggini tra i ricoverati“.

La situazione – spiega il dott. Fotiè un po’ in itinere, non si capisce bene quale può essere lo scenario ma sembrerebbe di notare una tendenza all’aumento dei ricoveri. In prospettiva, quindi, può essere una tendenza un po’ gravosa. Fortunatamente i pazienti non hanno forme cliniche molto complesse, sono comunque pazienti che però necessitano dell’ospedalizzazione“.

Rispetto all’attuale situazione, con un peggioramento degli indicatori epidemiologici e un aumento dei ricoverati proprio in concomitanza con lo straordinario successo della campagna vaccinale, Foti illustra l’identikit dei ricoverati confermando che “in prevalenza si tratta di non vaccinati. L’età media dei ricoverati si è ridotta, molti sono 50-55 enni che non hanno fatto il vaccino perchè non avevano potuto o non avevano voluto, e poi ci sono i soliti anziani sia di quella piccola fetta ancora non vaccinati, sia tra quelli vaccinati. Sì, abbiamo anche pazienti vaccinati in reparto, proprio tra i più anziani, e sono quelli che rispetto ai loro coetanei non vaccinati hanno delle forme più leggere e poco impegnative sotto l’aspetto clinico. Molto probabilmente senza vaccino sarebbero finiti in terapia intensiva rischiando la vita. Invece gli anziani non vaccinati sono quelli che hanno situazioni cliniche più impegnative. Su 40 ricoverati in ospedale, ad oggi soltanto due sono in rianimazione. Entrambi non sono vaccinati, entrambi non di età avanzata. Uno di loro aveva gravi patologie pregresse già prima del contagio, l’altro no. In ogni caso possiamo sperare in bene per loro, anche se hanno bisogno di assistenza in terapia intensiva. Tutti i ricoverati per Covid hanno comunque più di 40 anni, è molto molto difficile che ci siano pazienti che necessitano di ricovero per Covid con meno di 40 anni anche tra i non vaccinati, ma da sempre, dall’inizio della pandemia, anche quando i vaccini non c’erano perchè i giovani non hanno gravi complicazioni anche in caso di contagio. In ospedale abbiamo un ragazzino con meno di 18 anni positivo, ma non è ricoverato per Covid, non ha sintomi da Covid, è asintomatico. Si trova in ospedale per un’altra patologia ed è risultato semplicemente positivo al tampone di ingresso, quindi è conteggiato tra i pazienti Covid ma non ha alcuna necessità di cura per Covid. Abbiamo anche una signora positiva nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, ma anche lei non ha alcuna patologia di Covid, è asintomatica per questo virus, si trova in ospedale per altri motivi e si trova in isolamento nell’area Covid autonoma del reparto di Ostetricia e Ginecologia appositamente allestito per le giovani mamme o neomamme e partorienti o per le donne che hanno bisogno delle cure di quel reparto e dovessero risultare positive al tampone”. 

Nel bollettino ufficiale dell’ospedale, inoltre, viene comunicato che nei laboratori di microbiologia del GOM oggi sono stati processati i tamponi molecolari di 261 soggetti sottoposti a test. Di questi, 6 sono risultati positivi al Covid-19: si tratta del 2,3% di tasso di positività.

I 40 ricoverati Covid positivi sono invece così suddivisi:  29 nell’Unità Operativa di Malattie Infettive, 8 in Pneumologia, 1 in Ostetricia e Ginecologia e 2 in Terapia Intensiva. Come abbiamo visto dalle dichiarazioni del dott. Giuseppe Foti, però, 2 di questi sono asintomatici per il Covid e si trovano in ospedale per altri motivi.

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