Reggio Calabria: occupati i locali dell’Asp. Il Coolap e l’Usb: “i diritti dei lavoratori e della disabilità devono essere rispettati”

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Reggio Calabria: occupati i locali dell’Asp. Il Coolap e l’Usb: “Le tante manifestazioni non hanno dato le risposte sperate (pagamento dei servizi resi in primis) e non possiamo e non intendiamo più aspettare…abbiamo superato il limite dell’indigenza”

“Manca sempre più da parte della politica e di chi la rappresenta nei luoghi istituzionali l’attitudine a discernere il “bene dal male”. I pazienti e gli operatori ridotti a numeri, a cosa. La burocrazia, in questo caso mercificazione e mortificazione dell’umano, non guarda la persona, ma la rende oggetto e schiava di ciò che viene definita con cognizione di causa “banalità del male”. Tante parole sono state spese durante la 2a conferenza nazionale sulla salute mentale, ma di fatto la sanità calabrese disattende, macchiandosi d’illegalità, ogni azione utile a garantire la cura dei pazienti e il proseguimento della stessa. Sarebbe auspicabile che le istituzioni preposte, Regione e Asp, si facciano carico delle proprie responsabilità che contrastano con i diritti costituzionali e riconosciuti dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità) come inviolabili”. E’ quanto scrivono per il Coolap Vincenzo Barbaro, Filippo Lucisano, Giuseppe Foti. “In questi mesi, anzi anni, di assenza del governo e dei suoi rappresentanti nel territorio calabrese – prosegue la nota- si è concretizzata un’ingiustizia di carattere umano e sociale… che noi lavoratori contrasteremo con ogni mezzo! La questione morale legata al tema disabilità esiste da tempo, ed è essenziale per capire fino in fondo i problemi che viviamo, da ciò dipende la fiducia che da sempre abbiamo riposto nel Governo, nelle istituzioni e nella politica tutta. Quest’ultima sempre più lontana dai problemi del territorio e, nello specifico, in quelli che noi definiamo umanamente essenziali e che interessano i lavoratori e le fasce più fragili, bisognose d’inclusione e cura. La gravità del problema e del gesto, di cui ci stiamo rendendo promotori disperati, deve indurre tutti ad attente e serie riflessioni, perché i diritti dei lavoratori e della disabilità devono essere rispettati e devono fare parte seria del discorso politico e sociale; possibilmente senza inutili paternalismi, con maggiore pragmatismo e tempi certi e non biblici. Le tante manifestazioni non hanno dato le risposte sperate (pagamento dei servizi resi in primis) e non possiamo e non intendiamo più aspettare…abbiamo superato il limite dell’indigenza! Vogliamo ricordare, comunque, che la legalità nelle loro mani (Regione-Asp) è divenuta mistificazione pirandelliana adattata al contesto e alla situazione ed a pagare sono sempre le persone oneste che lavorano e i disabili, ai quali non viene riconosciuto il diritto alla cura. Il concetto di giustizia, e non di giustizialismo di cui siamo vittime, dev’essere univoco e non interpretabile da paure infondate o precostruite, da rimpalli di responsabilità o da stasi di convenienza. Così agendo, in ogni modo, si stanno rendendo complici d’illegalità per evitarsi la responsabilità di prendersi delle decisioni a quanto pare troppo scomode, come pagare ciò che gli è stato reso onestamente. La legge, da loro ostentata e interpretata, è uguale per tutti e non ammette ignoranza…di comodo in questo caso…aggiungiamo alla ben nota dicitura.

“Il Coolap (i lavoratori) e l’USB hanno preso atto della situazione e non vogliono essere oltremodo garantisti nei confronti di Regione e Asp e chiedono con giusta causa: cio’ che è assolutamente dovuto! Per tale motivo e nostro malgrado, oggi 5 luglio 2021, abbiamo occupato pacificamente e senza interruzione del pubblico servizio la sede della direzione generale dell’Asp di via Diana a Reggio Calabria, per rivendicare ciò che la legge di ogni paese civile dovrebbe garantire per diritto…tranne in calabria! Riteniamo necessario che gli impegni presi da Regione e Asp siano categoricamente rispettati, non accetteremo più alcuna scusa di comodo e non ci muoveremo fin quando non avremo prove certe e scritte dei pagamenti dei servizi RESI. Cerchiamo il sostegno della società civile e di chi ha a cuore le sorti di tanti onesti lavoratori, padri e madri di famiglia, e dei tanti disabili a cui diamo il nostro totale e quotidiano sostegno da sempre e incondizionatamente. Concludiamo affermando, con fermezza, che il compromesso politico e la politica del baratto non ci riguarda e non sarà accettata. Come la conciliazione con pretese differenti, non necessariamente opposte, ma anche parzialmente fatte per perdere tempo non sarà tollerata, semplicemente perché difendiamo diritti costituzionalmente e umanamente riconosciuti anche dallo Stato italiano, che, attraverso i suoi rappresentanti sparsi nel Belpaese, li dovrebbe tutelare e far rispettare”, conclude la nota.

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