L’analisi di Italia-Inghilterra, finale di Euro 2021: le armi azzurre per fare la storia nell’inferno di Wembley

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L’Italia affronterà l’Inghilterra nella finale di Euro 2021: probabili formazioni, punti di forza e punti deboli delle due squadre

Quanto fatto fin qui non conta più nulla. Poco importa se Italia e Inghilterra siano le migliori squadre del torneo, le più costanti, quelle con le difese meno battute, le uniche a non aver mai perso. Quello è il passato. La finale è una partita a se, l’unica che conta davvero, quella che dà un senso al cammino fatto fin qui o che regala la più amara delle emozioni. Gli azzurri per risorgere dalle ceneri del Mondiale mancato nel 2018, gli inglesi per vincere in Europa dopo la Brexit. Mancini e Southgate a caccia del loro primo titolo da CT. L’Italia vuole il secondo Europeo, per l’Inghilterra sarebbe il primo.

Come arriva l’Italia: qualità e capacità di soffrire, serve l’ultimo sforzo e sarà storia

Foto di Alessandra Tarantino / Ansa

Nella prima parte di Euro 2021 l’Italia ha impressionato per la qualità del gioco espresso. Voglia di giocare la palla, verticalizzazioni, azioni ben costruite e tanti calciatori in gol. L’impronta di Mancini è stata ben visibile, non solo dal punto di vista caratteriale. Nella fase eliminatoria, quando la caratura degli avversari si è alzata progressivamente, gli azzurri hanno tirato fuori anche grinta e capacità di soffrire. Contro l’Austria saper mantenere la calma, in una gara che sembrava impossibile da sbloccare, è stato decisivo. Contro il Belgio gli azzurri hanno difeso il vantaggio, dimostrando di essere una squadra difensivamente molto solida. Contro la Spagna sono stati 120′ minuti di sofferenza, quasi di un’Italia ‘vecchia maniera’, a tratti anche catenacciara, ma comunque efficace. Sono i tanti volti di una squadra cresciuta tanto in questi anni, in grado di giocare con qualità, di sapersi difendere e anche di saper soffrire. Manca un ultimo step per fare la storia.

La probabile formazione dell’Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne

Come arriva l’Inghilterra: il supporto di Wembley e la voglia di una dolce prima volta

Foto Ansa

Da applausi anche il percorso dell’Inghilterra. La Nazionale dei 3 Leoni, escluso il passo falso contro la Scozia (0-0), ha sempre vinto. Dopo un inizio un po’ in sordina, complice la scarsa verve realizzativa di Harry Kane, gli inglesi hanno giocato un torneo in crescendo. Va detto, Germania a parte, il tabellone di Euro 2021 per Sterling è compagni non ha riservato avversari impossibili. L’aver giocato 5 partite su 6 (diventano 6 su 7 questa sera) a Wembley, in quello che dovrebbe essere un Europeo itinerante, ha di sicuro aiutato. Gli inglesi hanno dimostrato un’inaspettata solidità difensiva, il solito atletismo che li contraddistingue (nonostante le stagioni lunghe su più fronti) e un attacco letale armato dalle sgroppate di Sterling e dai colpi di Kane. Gli inglesi non hanno mai vinto un Europeo e sono 55 anni che non arrivano in una finale: era il 1966, si giocava a Wembley, l’Inghilterra vinse l’unico Mondiale della sua storia. Londra assisterà ad un’altra, dolce, prima volta?

La probabile formazione dell’Inghilterra (4-2-3-1)Pickford; Walker, Stones, Maguire, Shaw; Phillips, Rice; Saka, Mount, Sterling; Kane

Come si batte l’Inghilterra?

Piccola premessa: la finale è una partita a sè, capita che spesso il piano gara vada a farsi benedire e vinca la squadra con più motivazioni, quella più cinica e matura, o semplicemente quella che ci ha creduto di più. Wembley sarà un fattore importante, avere 40-50.000 tifosi su 60.000 contro non sarà di certo semplice, specie dopo due anni di stadi vuoti. I 10.000 tifosi italiani dovranno farsi sentire più che mai. Passiamo alla parte tattica. Si affrontano le due migliori difese del torneo (2 gol subiti per l’Italia, 1 per l’Inghilterra): fra Donnarumma e Pickford non c’è paragone, l’azzurro vince a mani basse; la coppia Bonucci-Chiellini è senza dubbio la migliore del torneo ma gli esterni inglesi Walker e Shaw sono superiori ai nostri Di Lorenzo ed Emerson (peccato manchi Spinazzola).

Foto Ansa

A centrocampo sarà una bella lotta. L’Italia gioca con due playmaker di lusso come Verratti e Jorginho, ben supportati dalla grinta di Barella. L’Inghilterra affida la regia a Rice, un mediano dai piedi educati, abile in interdizione e dotato di una buona visione di gioco. Al suo fianco Phillips, praticamente il tuttofare del centrocampo inglese: fase difensiva, marcatura, corsa e il lusso di qualche assist e tiro dalla distanza (giocava trequartista prima della ‘cura Bielsa). A supporto ci sarà Mount, il giovane del Chelsea in grado di legare attacco e centrocampo con qualità. L’attacco azzurro non ha mai dato l’impressione di essere implacabile, ma in un modo o nell’altro ha sempre lasciato il segno. Immobile dovrà essere bravo a battagliare con Maguire e Stones cercando di aprire gli spazi per la velocità di Insigne (scomodo Waker come avversario) e soprattutto Chiesa che potrebbe fare ammattire Shaw. La difesa inglese è solida, ma non impenetrabile e soprattutto centralmente rischia di farsi infilare in velocità, un invito a nozze per gli azzurri. Sull’altro fronte Kane dovrà essere annullato da Chiellini e Bonucci come fatto con Lukaku. I veri pericoli arriveranno dalle fasce. Di Lorenzo dovrà fare la miglior partita per contenere la rapidità di Sterling, miglior calciatore inglese del torneo per distacco: lasciarlo rientrare per il tiro o per l’assist potrebbe rivelarsi letale. Sull’altra fascia stesso discorso per Emerson contro il giovane Saka (o Sancho).

Blindare le fasce per togliere i rifornimenti a Kane sarà essenziale. Il centrocampo dovrà mantenere il pallino del gioco, a differenza di quanto fatto contro la Spagna: la superiorità numerica in mediana e la maggior qualità dovranno essere le armi in più dell’Italia che dovrà avere il coraggio di fare la partita. In attacco la parola d’ordine è rapidità: scattare sul filo del fuorigioco o infilare in campo aperto Maguire e Stones sarà la carta vincente.

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