Farsi male da soli, l’autolesionismo cosmico del Pd in Calabria

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Calabria: il Partito Democratico è nel caos più assoluto tra commissariamenti, liti, tensioni, sconfitte e candidature bocciate dagli elettori

Sono più rassegnati che arrabbiati i militanti calabresi (e non) del Partito Democratico dopo gli enormi pasticci che una dirigenza inadeguata sta perpetrando ai danni di coloro che si ritrovano nei valori del Centro/Sinistra. Ad onor del vero non è che, da altre parti, la situazione sia migliore: è finita la stagione dei Berlinguer, De Gasperi, La Malfa, ossia dei politici “vecchi tempi” che riuscivano, pur con limiti e difetti, a superare situazioni complesse ed a migliorare lo status quo. Il militante medio, parliamo dell’area “Gauche”, si deve accontentare dei vari Letta, Boccia, Graziano, Oliverio: per carità, tutta gente rispettabile, ma di certo non grandi statisti.

In Calabria il Pd fa il solito patatrac

Non paghi della tregenda di un anno e mezzo fa con la “scoppola” di Callipo, i Dem proseguono con gli stessi errori se non peggio. All’inizio puntano su Nicola Irto, ricordiamo il più votato in assoluto in Calabria alle scorse elezioni regionali, per poi sacrificarlo sull’altare dell’accordo con quel che resta del Movimento 5 Stelle. Dopo la ritirata dell’ex presidente del consiglio regionale, Letta e Conte (a nome di chi?) puntano su Ventura. Non Simona, la nota conduttrice della tv, ma Maria Antonietta, imprenditrice di Paola, sicuramente persona preparata ma senza alcun tipo di esperienza politica. Indicato il nome, apriti cielo tra polemiche, invettive, tensioni. Dopo pochi giorni, la Ventura va in ritirata. Risultato? Ad oggi il Pd è senza candidati e l’alleanza con il M5S scrocchiola visto che Conte è stato preso a “male parole” persino dal suo primo padrino, Beppe Grillo, Insomma, il solito patatrac e all’orizzonte una sconfitta di proporzioni epiche.

Boccia in Calabria a compattare quel che resta del Pd

Ieri in fretta e furia, Letta ha spedito in Calabria Francesco Boccia. Obiettivo? Ricompattare il Centro/Sinistra, cementare l’alleanza con il M5S e trovare un candidato presidente che piaccia a tutti (o quasi). “Prima uniamo il Centro/Sinistra e poi dialoghiamo con i 5Stelle, perché con loro abbiamo costruito due anni fa un fronte che ha consentito la nascita di questa Europa. Oggi – sottolinea l’esponente dem – se c’è un’Europa che ci dà 209 miliardi e ci consente di investire sulla scuola, sulla sanità, la transizione ecologica, è perché alcuni eurodeputati del Movimento 5 Stelle, nel 2019, prima ancora che nascesse il governo giallorosso, votarono a favore della Commissione Von der Leyen”. “E lì cambiò la storia – aggiunge – perché ci fu la rottura con la Lega che era nello stesso governo. Ed è nata una nuova fase, e oggi il ministro degli Esteri, europeista, è Di Maio, che tre anni fa poteva essere considerato su posizioni diverse. Ed è la bellezza della politica, la fatica della politica, perché si cambiano le posizioni, ci si avvicina e si rafforzano le istituzioni”. “Io non mi ritengo un Commissario – conclude- e i miei commissariamenti durano pochissimo: ora c’è un’emergenza, che sono le elezioni amministrative, ma un minuto dopo torno a Cosenza da militante del Pd e da cittadino che ama questa terra”.

Di Natale a Boccia: ”la ricostruzione della coalizione è possibile solo se si ha il coraggio di dare spazio alle giovani leve”

“Ieri sera a Cosenza è stato emozionante scorgere tanta gente parlarsi, discutere del futuro della nostra terra. Noi ci siamo, e abbiamo rotto lo schema. Vogliamo  portare avanti le nostre battaglie, i nostri principi cardine e il nostro modo di intendere la politica”. Lo afferma, nel corso di una nota stampa, il Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria, On. Graziano Di Natale, che così prosegue: “I risultati ottenuti in questi mesi in Consiglio Regionale, nonostante la collocazione tra le fila della minoranza consiliare, sono frutto di duro lavoro e tanto sacrificio. Appare scontato -sottolinea- che se tra le proprie priorità il Partito Democratico dovesse volere realmente, e non a parole, il rinnovamento,  dovrà ritrovare coraggio nelle proprie scelte”. Il Vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta afferma inoltre: “auspico che L’On. Boccia e il Partito Democratico abbiano il coraggio e la lungimiranza di riconoscere il nostro impegno civico, rendendo merito ai risultati finora raggiunti. Solo attraverso una condivisione del nostro modo di far politica, giovane, fresco, fuori dagli schemi, non ancorato alla vecchia classe dirigente un vero cambiamento sarà possibile. Conclude mettendo in chiaro le cose- siamo intenzionati a dare il nostro contributo per trovare soluzioni condivise che sappiano incarnare il sentimento di rivalsa dei Calabresi”.

Gli scenari

A questo punto il Pd ha due strade: puntare su un personaggio “interno” (Irto?) e preservare l’unità magari rischiando di perdere l’alleanza con il M5S o candidare un civico alla Callipo o Ventura. In entrambi i casi la vittoria sembra più che un’utopia ma il primo caso provocherebbe meno scontenti che di fatto ci sarebbero lo stesso. I nomi? Non trapela nulla ma da qui a pochi giorni, almeno si spera, il dado sarà tratto.

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